se solo si capisse
cosa volete dalla guerra potremmo giocare
tutti a ping-pong
ognuno come vuole
senza pretesa di sconfitta
senza certezza di riuscita
il torneo degli idioti
sarebbe un successo
come in quei pomeriggi
di giardini selvatici
con gli aghi di pino nelle mutande che tutti contorti nella controra adeguatamente sudati
le lingue macchiate di cibo inzuppate di vino
qualcuno che dice
giochiamo ubriachi?
e finalmente si gioca
da soli contro quel muro
che ne ha viste di tutti i colori uno contro uno
a coppie di due
c’è chi guarda
chi recupera palle
chi nei palloncini mette la birra chi porta da bere
chi ti esplode in faccia
chi accalda la brace
chi scopa chitarre
chi prima di battere
batte racchetta
a rassodare le chiappe
chi si guarda negli occhi
e sbaglia a tirare
chi canta canzoni senza cantare chi resta distante
su un dondolo scalzo
la testa nascosta in un paio di gambe chi immagina orge
preparando polpette
E invece
si pensa alla guerra
e non mi va di contraddire (sia chiaro) vorrei solo capire
che cosa vi passa per quelle testoline di merda
Perché io
cervello di depravato
livello superiore
non ci posso arrivare
non è meglio un giardino
di ombre discrete?
briciole sparse su cosce assolate?
non è meglio giocare
colpire ricevere
ma senza far male?
alla fine
sono leggere se
sono palle svuotate
senza stare a lottare per la Kamchatka
davvero mi piacerebbe capire
ma mi hanno chiamato
ora devo giocare
colpire
sorride
il mio avversario
non si tratta mica di essere felici
solo di non fare la guerra
teste di cazzo