La fame del Cigno
SINOSSI
Domenico Cigno, cinquantenne obeso e redattore sportivo dell’edizione del sud di un importante quotidiano, vive di grandi abbuffate e articoli copia-incolla. Senza moglie né figli, un passato da pugile aspirante olimpionico e un inizio di carriera giornalistica di tutto rispetto, Cigno ha già lasciato il meglio della vita dietro di sé. Ora abita in una cascante villetta con giardino sul litorale domitio, un tratto della costa campana che da Napoli arriva fino al confine col Lazio ricalcando in parte il percorso dell’antica via Domitiana. Sono circa 50 chilometri bassi e sabbiosi, stretti tra un mare che d’inverno diventa gelido e poco frequentato e campagne paludose.
Qualcuno la considera la Louisiana del Sud, coi suoi canali limacciosi eredità della bonifica secentesca. Oggi è territorio di immigrazione clandestina, bande camorristiche poco organizzate e sistematica rovina. In uno dei canali, a pochi giorni dal Natale, viene ritrovato il corpo di una ragazza. Potrebbe trattarsi di una studentessa universitaria torinese, attivista e influencer da centinaia di migliaia di follower, venuta in questa provincia desolata per indagare la condizione delle donne nigeriane. È scomparsa da qualche giorno e tutta Italia la sta cercando.
Cigno è accidentalmente il primo ad arrivare sul posto, e questa è forse una chance di riscatto. Decide di indagare, è come un dinosauro che prova a non estinguersi, e si attacca a questa storia con tutte le sue forze. Che non sono molte.
Con voce tanto ironica quanto amara, La fame del Cigno sa tenere assieme il cinismo della sopravvivenza e l’umanità solidale di chi ha già perso tutto, nel racconto delle ombre gettate da mille smarrimenti, da mille sparizioni: persone care, gioie dimenticate, la fame di un futuro a cui abbiamo voltato le spalle.
RECENSIONE
Dopo aver raccontato con successo una delicata storia vera di paternità con Nata per te (Einaudi, 2018) e aver affrontato il romanzo di formazione con Presunzione (Minimum Fax, 2019), Luca Mercadante esordisce con Sellerio nel Crime italiano con un romanzo, La fame del Cigno (Sellerio, 2025) che da subito si intuisce pensato per una serialità.
Domenico Cigno è un uomo in fuga da se stesso: giornalista sportivo disinteressato allo sport, grande obeso indifferente ai sapori, ex pugile nonviolento si ritrova invischiato suo malgrado in una storia di abusi che tra poliziotti corrotti, calciatori sudamericani, mafia Nigeriana e una striscia di irredimibile litorale campano lo porta a confrontarsi con il punto di origine di quella stessa fuga: un padre scomodo, anaffettivo e inclassificabile da cui una emancipazione sembra impossibile.
Come nella tradizione del noir, la storia si dipana e scorre intorno a Cigno, eletto a testimone del proprio territorio e del proprio tempo, quasi che la sua mole generasse sufficiente forza di gravità da fargli orbitare attorno gli altri personaggi che Mercadante tratteggia in un affresco di disperata normalità.
Eppure tra attivisti uccisi, sindacalisti scomparsi, ragazze vendute, pratiche tribali e boss inquietanti, gli elementi che restano più impressi sono il territorio e la figura paterna, ma è soltanto una illusione ottica e appena il lettore tenta un passo all’indietro, le due figure finiscono per sovrapporsi.
Così, il padre odiato e impossibile è la stessa geografia di Castel Volturno, della terra dei fuochi, di una Campania contraddittoria, contesa da interessi divergenti, crudele, anaffettiva eppure onnipresente, in un confronto continuo che non diventa mai emancipazione, dipinta con quella spietatezza che può essere solo figlia di un amore profondo.
Le quasi quattrocento pagine scorrono veloci, complice la scrittura efficace e senza fronzoli di Mercadante e l’epilogo arriva con un colpo di scena ben congegnato e un confronto finale che rispetta i topoi del genere.
Il disprezzo che Cigno prova per sé, e che testimonia con la devastazione che si impone in una voracità priva di qualsiasi piacere, non si risolve però insieme al mistero e il successo che arride infine al protagonista sembra preludere a confronti ulteriori che facciano luce su un passato appena accennato, e che non possiamo che attendere con impazienza.
AUTORE
Luca Mercadante ha pubblicato Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi (2018, con Luca Trapanese). Nel 2019 è uscito il romanzo Presunzione, menzione speciale della Giuria della XXX edizione del Premio Italo Calvino.