GRAZIE

Grazie - Boršč - ilRecensore.it

Vado in giro di notte, fa freddo, coperto di robe di lana, ascolto le cose degli altri – chiaro: le mie sono
Ascolto le cose degli altri, coperto di robe di lana, ascolto e non tengo niente, forse nemmeno ascolto – forse son vivo per sbaglio. Non è che mi manca una coltre, un attimo di continenza: ci sono, esisto, magari non per sempre, speriamo, però ci sono. Ascolto queste cose fantastiche che non dico. Mi manca – mi manca tutto. Mangio clementini e yogurt e miele e marmellata e scalogni in agrodolce. E amaretti sbriciolati. Mangio talvolta anche niente, e non me ne accorgo, e basta
grazie che ancora posso accendere la stufa
grazie
peso settantasette chilogrammi, ho cinquantotto anni compiuti
grazie

CAVALIERE

dove la sera si radunano centinaia
di centimetri inutili di fava
dove gli ormoni inzaccherano vetri e tappeti
dove la sera si sperpera
la cultura del pianeta a suon di
prende un Campari commendatore
gradisce un packistano coi baffi,
un’anafora?

DI NULLA

La casa ha dell'avvolgente, del calor bianco, dell'estasi della solitudine, di un paio d'ore a discutere, se sia meglio l'orizzonte o le previsioni del tempo, se in fondo all'imbuto ci sia di che mescolare le formule dell'ignoto, oppure scuoto le frèmule dell'intaìre,
a-bu-ker-que. Asindeto. O anche foriera di nulla.

Autore

  • Francesco Simoncini

    Nasce, io, a Volterra, Pisa, Toscana. Riesce, sempre io, a diplomarsi a stento in ragioneria. Si iscrive a Lettere a Pisa, ma forse avrebbe preferito Testamento, o al limite Fare. Non si laurea affatto, perché intorno ai venticinque anni si trasferisce a Berlino, ci rimane tre anni, e a cinque esami dalla laurea smette di studiare. O bravo. Comincia a girare per ristoranti e bars, cameriere, cuoco, commesso, giardiniere, imbianchino, falegname, manovale e scrittore dalle sei a mezzanotte. Fa anche il libraio, a Pisa. Attualmente vive di sussidi vari e lavoretti saltuari. Un pezzente, per farla brevina. Spera, anche per quest'anno, di trovare un lavoro stagionale in un qualche ristorante sulla via del mare. Ma si accontenterebbe anche di un camerierato ai piani in uno dei settecento alberghi dei dintorni. Mi dimenticavo: è tornato, io, a Volterra nel 2001, dopo aver vissuto a Berlino, ma s'è già detto, poi a Pisa, a Livorno e anche in altri posti che ora, io, non si ricorda. E' nato il 4/10/66, per S.Francesco. Ha quindi cinquattotto anni, anzi no, cinquantasette e quattro mesi. Grazie. Ma grazie di che?

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