Gloria Maria Ghioni: fondatrice di CriticaLetteraria

Buongiorno Gloria Maria e benvenuta tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista letteraria pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.

Gloria Maria Ghioni - CriticaLetteraria

Gloria Maria Ghioni si laurea a Pavia in Filologia e Storia dal medioevo all’età contemporanea, nel 2010 consegue la laurea specialistica in Filologia Moderna. Dal 2014 è Dottore di ricerca in Scienze dei Sistemi culturali.

La ricerca accademica e l’insegnamento sono i suoi tratti distintivi, oltre agli svariati interessi nel settore editoriale.

È fondatrice e amministratrice del sito «CriticaLetteraria», web magazine redatto con maestria e garbo da un pool di recensori ed esperti della parola scritta.

Presenta e scrive di libri con competenza e professionalità, prestando la sua penna a riviste prestigiose come ilLibraio.

1. Cominciamo dall’inizio e dalla strada che ti ha portata a fondare il sito di CriticaLetteraria. Com’è cominciato tutto?

«Il progetto è iniziato perché nel 2005 desideravo appuntare ciò che mi colpiva dei più dei libri letti: speravo così di poter aiutare chi capitava sul mio blog a scegliere le prossime letture a cui dedicarsi.

Dal 2007 la redazione si è aperta, ospitando prima Laura Ingallinella, che è stata co-amministratrice e prezioso punto di riferimento, e poi tanti altri redattori fino a un massimo di sessanta per un certo periodo.» 

2. CriticaLetteraria è nata 19 anni fa (… giusto? Saranno 20 a gennaio) quando la cultura era ancora relegata a pochi e polverosi salotti letterari. Quale filosofia ha mosso gli esordi di questo progetto?

«Fin da subito abbiamo desiderato unire recensioni di qualità a uno stile accessibile a molti.

La nostra speranza era quella di diventare un punto di riferimento per i lettori, affinché prima di andare in libreria si chiedessero: vediamo cosa consigliano su CriticaLetteraria.org?! Oppure: vale la pena di leggere questo libro chiacchieratissimo?

Ecco perché per noi è sempre stato importante “esserci”, ovvero partecipare al mondo editoriale contemporaneo proponendo recensioni che prendessero una posizione (positiva o negativa, sia chiaro) sempre argomentata anche attraverso le citazioni dal libro. Se date un’occhiata, anche oggi al centro c’è sempre l’opera letteraria: noi non siamo che lettori attenti.»

3. Dai topi di biblioteca ai BookToker e Bookstagrammer: le regole della diffusione culturale sono drasticamente cambiate. Come si è evoluta CriticaLetteraria in questo processo comunicativo?

«I social sono un’occasione in più per far conoscere il progetto di quello che un tempo era un blog e che poi si è diventato un sito, e così abbiamo provato a dire la nostra su Twitter, Facebook, Instagram, Telegram e YouTube… Anche i social cambiano, e alcuni di questi profili hanno smesso di avere senso e li abbiamo abbandonati.

TikTok ci manca e continuerà a mancarci per scelta, perché le condizioni di policy da firmare ci sembrano eccessivamente lesive della privacy. Viceversa, Instagram è attualmente il nostro social preferito dove chiacchierare con altri lettori appassionati e “metterci la faccia”: ci rende tanto felice ricevere commenti e DM che sostengono di aver scoperto un bel libro grazie a noi! »

4. Nell’attuale sistema informativo che consuma le notizie nel tempo di un click, trovo sia fondamentale coltivare il tempo per leggere, anche come esercizio all’attenzione e alla cura del nostro linguaggio. E non solo …

«Hai ragione, leggere è prezioso anche come momento tutto per sé, in cui lasciare che siano le parole a popolare il silenzio, le parole a suggerire immagini e situazioni, le parole a regalarci altri mondi.

Leggere è anzitutto evadere dal presente, affidarsi a qualcuno che non conosciamo (l’autore o l’autrice del testo) e diventare però parte attiva di quella pagina che altrimenti resterebbe muta: cosa c’è di più bello?! »

5. Creare un gruppo di lettori e recensori competenti non è così scontato. Quali sono i punti cardine che regolano i rapporti con il tuo staff?

«Ammetto che negli anni è stato necessario essere più esigenti, perché sono tante le persone che leggono i pezzi, e dunque è fondamentale che sia tutto quanto curato,… Sono però felice di poter dire che, tenendo ferma la qualità di quanto viene scritto, ognuno porta il suo stile, la sua personalità e la sua formazione: sono state fissate delle norme redazionali in modo tale che sia chiara la linea editoriale del sito, ma per il resto ogni recensore porta con sé anzitutto la libertà di esprimersi.

Questo permette uno scambio interno alla redazione che ci porta ad arricchirci reciprocamente. E… sì, ammettiamolo: “questo libro è proprio adatto a te” è una frase che torna spesso, e così le nostre wishlist sono infinite!»

6. Quali sono le rubriche peculiari di CriticaLetteraria, quelle che vi differenziano dai tanti web magazine attualmente online, contenuti che ami particolarmente e quali quelli che non tramonteranno mai?

«Può sembrare banale dirlo, ma al centro del sito ci sono sempre e comunque le recensioni. Negli anni ci siamo poi divertiti a inserire rubriche dedicate alle interviste (#IlSalotto), agli incontri con gli autori (#ScrittoriInAscolto), con gli editori (#EditoriInAscolto), alle mostre (#CriticARTe), alla musica e al cinema, alla scuola (#SpecialeSCUOLA), al mondo femminile (#VivaSheherazade), a graphic novel (#CritiCOMICS), al mistero (#CriticaNera),…

Forse, quella che ci distingue tanto da altri siti è la rubrica dedicata alla saggistica, ovvero #PagineCritiche, che spero non finisca mai di caratterizzarci. Insomma, la cosa divertente è che sono stati i testi a chiederci una rubrica tutta per loro e noi siamo stati ben felici di ritagliare uno spazio dedicato.» 

7. Nella redazione di un sito culturale approdano inevitabilmente titoli di ogni sorta: copie staffetta delle Case Editrici, autori che propongono le loro opere, libri di self publishing…ed è necessario operare delle scelte. Ci sono generi che non trattate, opere che non entrano nelle liste in lettura, quali sono le linee guida per orientarsi nel tentacolare mondo libroso senza lasciarsi sopraffare?

«Grazie per questa domanda, perché riceviamo tra le cento e le centocinquanta proposte a settimana e, dal momento che pubblichiamo un massimo di quattordici pezzi a settimana, è necessario operare una selezione drastica.

Ci spiace molto, ma è inevitabile fare delle scelte: in primis, non ci occupiamo di libri pubblicati da editori a pagamento o auto-pubblicati per tante ragioni (a cominciare dalla bassa qualità della maggior parte dei titoli che ci arrivavano durante i primi anni). Dispiace molto, ma abbiamo smesso di seguire la poesia, perché purtroppo la rubrica non veniva letta; non ci siamo mai occupati nello specifico di fantasy e manga, né di self-help o romance.

Tutti settori che “tirano molto”, come si dice nel mondo editoriale, ma bisogna pur fare una selezione e soprattutto penso che occorra essere ben preparati in un settore prima di scriverne. E non si può sapere tutto, o dove finirebbe la nostra credibilità?» 

8. Tra gli impegni principali di un Caporedattore c’è la scelta dei titoli da recensire, dei collaboratori da gestire, della programmazione da stilare… per ognuno di questi bisogna operare delle scelte. Quale ti aggrada di più e quale proprio non sopporti.

«Fatico a dire dei “no” agli aspiranti collaboratori: lo faccio proprio per il bene di CriticaLetteraria, è necessario, ma è un compito oneroso per me. Quando apriamo la finestra annuale per i nuovi ingressi in redazione (a giugno), prendo in esame curricula e recensioni di prova che arrivano: fin lì, tutto bene, perché se mi rendo conto che un aspirante collaboratore mi manda una proposta poco curata, lontanissima dalle nostre linee editoriali o relativa a un genere che è lontano anni-luce dalla letteratura, non fatico a dire di no.

Invece, quando si passa la prima selezione, si affrontano i quattro mesi di prova in cui affianco personalmente il nuovo collaboratore e lì ci si mette il fattore umano: tra una bozza e l’altra su cui si lavora, ci si conosce un po’ di più, e si “rischia” di diventare amici.

Su Critica siamo come in una grande famiglia, e non è retorico questo. Diventa così ancora più difficile segnalare che qualcosa non va e dire dei no.»  

9. Per chi volesse intraprendere questa carriera lavorativa, come si arriva a gestire una redazione di un sito culturale di riferimento? Quali sono le peculiarità che bisogna avere per avere successo in questo lavoro?

«Quante migliaia di battute mi dai per la risposta? Scherzo, ma voglio essere totalmente sincera: penso che noi abbiamo iniziato in un periodo in cui eravamo ancora in “pochi” e dunque per emergere sono bastati anzitutto la serietà di un progetto condiviso e tanto tanto studio, uniti alla passione e all’impegno costante. Negli ultimi anni, vista la tantissima concorrenza e la presenza di realtà davvero ben curate e stimolanti, chi vuole cominciare deve porsi un altro interrogativo: cosa posso offrire di diverso da ciò che c’è già online? In cosa mi distinguo?

E in quello bisogna costruirsi un’autorevolezza, cosa che si costruisce e si ricostruisce di giorno in giorno. Non si è mai davvero “arrivati”, occorre sempre rimettersi in gioco, studiare, aggiornarsi e fare di tutto per risultare riconoscibili ma anche in dialogo col presente.» 

10. Isak Dinesen sosteneva che «Ogni pena può essere sopportata se la si narra, o se ne fa una storia», sei d’accordo anche tu che la fantasia narrativa può essere curativa?

«Chissà… Se non curativa, penso che la fantasia narrativa offra almeno un grande conforto: ci si sente meno soli a comprendere che qualcun altro ha vissuto ciò che stai vivendo o hai vissuto tu. Nel bene e nel male. »

11. Un sogno a occhi aperti: Gloria Maria Ghioni tra dieci anni … 

«Posso sognare in grande? Vedere il mio nome in libreria (ma questo è un vecchio sogno nel cassetto che ho solo accantonato temporaneamente) o in editoria (ma non più come collaboratrice freelance).»
 

12. Nello stesso momento in cui stiamo pubblicando questa intervista, MilanoNera sta uscendo con nuove recensioni, ContornidiNoir sta condividendo un nuovo articolo, Giulia Ciarapica parla di novità editoriali, Mangialibri ci regala le anticipazioni per il prossimo mese… tutti tesi allo stesso risultato: informare il lettore. In un paese in cui il lettore è una sorta di miraggio. Qual è la ricetta per veicolare contenuti che possano incuriosire e far avvicinare alla lettura più persone possibili? O meglio, quali sono gli ingredienti basilari di CriticaLetteraria? 

«Unire allo sguardo sulle novità appena arrivate in libreria il fascino di ripescaggi di libri recenti ma passati purtroppo sotto silenzio o quasi, far scoprire nuove case editrici indipendenti e… perché no?!, proporre qualche titolo meno noto di autori presenti nel canone letterario nazionale e internazionale.»  

13. L’ultimo libro del filosofo pop Byung-Chul Han, La crisi della narrazione, sostiene che la nostra epoca sta vivendo la mercificazione delle storie; siamo passati dalla prassi narrativa, quella lenta e riflessiva dei grandi classici, al moderno e consumistico storytelling. La narrativa si deve adeguare all’efficientismo odierno o deve rimanere il regno incantato in cui perdersi per poi ritrovarsi? 

«La letteratura è sempre stata specchio dei suoi tempi (qualche volta distorto o quasi preveggente), e non di rado chi è stato molto criticato è poi considerato uno sperimentatore o il precursore di nuove correnti letterarie.

Penso che sia necessario mantenere alta la curiosità e osservare ciò che sta accadendo, accettando la sfida di misurarsi con forme di scrittura non sempre vicine a ciò che definiremmo “letterario”: stiamo a vedere; potrebbero nascere ibridismi interessanti! »

14. Infine chiudiamo con un invito che rivolgiamo a tutti:  Tra tutti i titoli che avrai modo di valutare ci puoi citare tre libri che secondo te dovrebbero leggere tutti e un autore da scoprire o riscoprire?

«Solo tre? Difficile, perché come penso a un libro se ne affollano altre centinaia che chiedono un piccolo posto nella lista.

Il rumore sottile della prosa” di Manganelli - Gloria Maria Ghioni per ilRecensore.it

Farò così, ti dirò alcuni titoli che negli ultimi anni mi hanno sorpreso moltissimo: “Bestiario” di Cortázar, perché contiene racconti davvero perfetti, stravaganti a dir poco, sorprendenti fino all’ultima riga;

“Il rumore sottile della prosa” di Manganelli, perché qui dentro troverete esempi irripetibili di come si possa scrivere sui libri degli altri con acribia e genialità;

I giorni di Vetro, perché Nicoletta Verna fa un’opera che, uscita di recente, pare già un classico.

Per quanto riguarda gli autori da scorprire o riscoprire, per me è stata una rivelazione leggere Alba de Céspedes, che prima conoscevo solo di nome e che è stata a lungo ingiustamente relegata in un angolo dalla critica: un romanzo come “Quaderno proibito”, uscito per la prima volta nel 1952, è di un’attualità sconvolgente! »

15. “Non abbiate timore dellassurdo; non indietreggiate dinanzi al fantastico” diceva Karen Blixen. Prima di salutarci ci regaleresti un pensiero che ci aiuti a mettere in fila i nostri passi anche domani?

«Non è un pensiero mio – non mi permetterei! – ma il mio motto, che da tanti anni porto sempre con me e che spero possa ispirare anche tanti di noi: Nulla dies sine linea. Non lasciamo trascorrere un giorno senza scrivere! »

Ti ringrazio per la disponibilità Gloria ;-))

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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