Francesca La Mantia
Francesca La Mantia

Francesca La Mantia: quando la scrittura diventa impegno civile

Francesca La Mantia

Benvenuta Francesca tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.

Francesca La Mantia - A tu per tu con ilRecensore.it

Francesca La Mantia scrittrice, sceneggiatrice, regista teatrale e cinematografica, vive tra Milano e Palermo, dove è nata.

Centro gravitazionale a cui tendono i suoi mille talenti sono le storie dimenticate, le voci dei personaggi che la Storia ha accantonato, per negligenza o indifferenza.

Mafia, emigrazione, guerra, fascismo: sono questi gli argomenti che Francesca plasma nel suo laboratorio di scrittura e sceneggiatura, trovando le forme più accattivanti per i giovani lettori.

Nel 2015 ha realizzato il film documentario La memoria che resta, che racconta senza orpelli retorici il variegato e sommerso mondo della Resistenza.

Con Gribaudo Francesca La Mantia ha pubblicato Una divisa per Nino, ambientato durante il regime fascista e la guerra di Etiopia, e La Mia Corsa, ambientato a Palermo in piena guerra di mafia.

Francesca La Mantia - La mia corsa - ilRecensore.it

Nei mesi da luglio a settembre 2021, Francesca La Mantia ha percorso oltre 10.000 chilometri e attraversato 15 regioni per realizzare Prova a prendermi, il tour estivo di presentazione de La mia corsa. La mafia narrata ai bambini, pensato e organizzato per raccontare in tutta Italia l’attualità della lotta contro le mafie.

Da sempre rivolge la sua attenzione ai più giovani tanto che ha creato un metodo per gli studenti DSA, tramite un progetto didattico tridimensionale che mette insieme disegno, lettura e recitazione, dal nome Disegnalibri.

Numerosi i Premi che ha vinto nelle sue diverse vesti.

Tra questi, nel 2019 viene insignita del premio Archimede 2019, per i giovani talenti del Sud come unica donna.

Nel maggio del 2023 Francesca La Mantia e Angelo Urgo pubblicano con La Corte editore, Un Uomo Senza paura. D’Artagnan il primo giornalista “suicidato” dalla mafia.

Un uomo senza paura è frutto di sette anni di ricerche approfondite, di documentazione certosina, di scavi sociologici e storici, che hanno riportato alla luce il caso del giornalista siciliano soprannominato D’Artagnan, mescolando verità e fantasia, nel tentativo di colmare con l’intuizione quei silenzi mai rotti.

Francesca La Mantia conosce il segreto di due parole che risultano assolutamente oscure alla maggioranza delle persone: impegno civile.

Avendo avuto modo di parlare più volte con lei, ho potuto ammirare la dedizione e la passione con cui porta avanti i suoi progetti artistici.

1 – Rompiamo il ghiaccio con una domanda che racchiude mille possibilità. Cosa ha mosso la tua vita verso la scrittura, perché scrivi? 

«Il mio approccio alla scrittura nasce dalla volontà di narrare le storie più sconosciute al mondo.

Quindi la morte dei morti di Marcinelle, del primo fascismo, della guerra in Etiopia, di Cosimo Cristina, un giornalista che nessuno conosceva. Vittime di serie B, perché anche nella mafia ci sono vittime di serie B, di serie C…»

2 – Il tuo libro – Un Uomo senza paura – scritto a quattro mani con Angelo Urgo, racconta la storia di Cosimo Cristina, giornalista “suicidato” dalla mafia. Il viaggio di questa storia è iniziato a Maggio di quest’anno. Quali sono le impressioni che hai raccolto dai lettori, in giro per l’Italia e anche in Svizzera!? 
Francesca La Mantia - Anmgelo Urgo - Un uomo senza paura - ilRecensore.it

«Impressioni di sorpresa!

Perché è una storia totalmente sconosciuta.

Il fatto che nessuno la conoscesse, che il caso fosse stato chiuso in così poco tempo, del fatto che il caso fosse insabbiato, del fatto che la verità non si sia mai scoperta. Tutto questo ha portato allo sgomento e alla sorpresa dei lettori. »

3 – Nel 2021 hai percorso 10.000 Km. Portando ai bambini di tutta Italia un messaggio importante e il tuo libro: La mia corsa. La mafia raccontata ai bambini. Me ne vuoi parlare? 

«Ho portato La mia corsa in tutta l’Italia, in Friuli, in Valle d’Aosta, dove l’ndrangheta regna sovrana.

La mafia è un problema di tutta l’Italia non solo della Sicilia

E parlarne ai bambini mi ha fatto capire che è proprio a quell’età che va indirizzato il messaggio.

Perché a quell’età non c’è il grigio del compromesso, c’è il bianco e il nero, c’è il giusto e sbagliato, bene o male, cattivo o buono.

I bambini non sono sporchi di quel compromesso di cui sono macchiati gli adulti. Il messaggio arriva in fretta, diretto.»

4 – Il mondo dell’infanzia ti è particolarmente congeniale. Il tuo impegno con i bambini si concretizza anche con l’insegnamento della scrittura creativa. Quanto è importante dare loro gli strumenti per sviluppare la fantasia, soprattutto ora, in un momento storico che cerca di omologate i desideri e i pensieri dei più giovani?

«Ho fatto un corso di scrittura creativa per bambini e anche uno per adulti.

Nel corso per i bambini mi ha colpito il fatto che è stata scelta l’Ansia come tematica centrale.

Hanno voluto scegliere un tema come l’ansia e come sconfiggere l’ansia!

Bambini di 7/8 anni

Ho capito quanto l’ansia sia un problema della nuova generazione.»

ilRecensore.it: «L’omologazione propina ai giovani modelli talmente performanti che creano ansia.»

Francesca: «Esatto! Infatti tutta la tematica della scrittura creativa è stata indirizzata a Come poter evitare l’Ansia. Hanno creato un mostro per l’ansia e hanno immaginato come poterlo sconfiggere.» 

ilRecensore.it: «Questo comunica molto quello che è la nostra società attuale.»

Francesca: «Sì. Per esempio al festival di Andora ho parlato delle paure e molte paure dei bambini erano legate alla Scuola.»

5 – Tra le varie forme espressive e comunicative, hai avuto modo di metterti in gioco come regista. Quali sono state le tue esperienze in questo campo? 
Francesca La Mantia - La memoria che resta - ilRecensore.it

«Ho fatto diversi cortometraggi che hanno vinto vari premi, ma l’opera filmica di cui vado più fiera è un documentario che si chiama La memoria che resta. Parla della resistenza partigiana del dopoguerra.

L’ho realizzato nel 2015 e ora le persone che avevo intervistato sono morte, quindi ne è rimasta una grande memoria storica.

Da qui nasce il libro Una divisa per Nino, il fascismo narrato ai bambini. Avevo duecentocinquanta ore di ripresa e non potevo metterle tutte nel film, da qui è nata l’esigenza di scrivere il libro.

Tutto ciò che non ho messo nel film, l’ho messo nel libro.»

6 – In questi giorni ogni donna cerca di fare “rumore” … femminismo, parità di diritti e di genere … come si coniuga tutto questo con la Sicilia, terra patriarcale da sempre? 

«Ho sempre cercato di far emergere nei miei libri le figure femminili.

In Cosimo – Un uomo senza paura – Enza ha un grande ruolo e anche Eva.

Sono donne molto forti, di grande dirittura morale.

Così come in Una divisa per Nino è la madre del bambino a dare da lavorare all’antifascista. Sono le donne, che anche di nascosto riescono a portare avanti tutto quello che c’è da portare avanti. Anche nella Montagna capovolta la protagonista è una donna, che racconta l’emigrazione intorno al suo paese.

Le donne nei miei libri, così come nei miei film hanno una dirittura morale molto forte, sono stelle polari della legalità, della parità dei diritti e dell’uguaglianza.»

7- Il cambiamento inizia prima da noi stesse e poi? 

«Il cambiamento deve partire dagli uomini!

Finché gli uomini non si rendono conto di quello che sono, 

Degli sbagli che possono commettere e del patriarcato che è in loro, sarà difficile sradicarlo.»

8 – Il giornalismo nell’epoca del Sensitivity Reading, declinazione attuale dell’antica censura, sono troppi i muri intellettuali? 

«Secondo me sono un male e ne potremmo fare a meno!

È un po’ come quando Andreotti nel ’48 mise la censura sul film neorealistico dei panni che si lavavano in casa, è la stessa identica cosa, ed è da sradicare completamente!»

9 – Progetti futuri? 

«Nel campo della regia sto girando un film sulla tragedia di Linate, avvenuta l’8 Ottobre del 2001 [

Per quanto riguarda la scrittura invece , la MondadoriEducation mi ha chiesto di scrivere, sempre basato sul mio film, un libro di racconti partigiani per ragazzi delle scuole medie.» 

10 – ilRecensore.it si rivolge al lettore, ma anche a chi vuole fare della scrittura, il proprio lavoro. Se dovessi dare un consiglio a uno scrittore esordiente, quale sarebbe? 

«Fare una scuola di scrittura o di sceneggiatura. 

Nel momento in cui si ha un libro da proporre, andare da un agente letterario che può indirizzarlo alla casa editrice più giusta. 

Fare sempre dei passi misurati, mai azzardati.

Non consiglio di pubblicarsi da soli o di fare da sé l’editing.

Credo nelle case editrici e una buona agenzia letteraria può fare la differenza.»

11 – Infine chiudiamo con due inviti che rivolgiamo a tutti. Si dice che ogni buon scrittore è prima di tutto un buon lettore, ci puoi consigliare tre titoli che secondo te dovrebbero leggere tutti è un autore da scoprire o riscoprire?

«Io sono una lettrice classica.

Tutto è cominciato leggendo da piccola Shakespeare, Cesare, poi Marcantonio e Cleopatra, fino alle Operette morali di Leopardi e Il giorno della civetta di Sciascia. Per me parte tutto da lì.

Per riuscire a scrivere meglio i testi per bambini, ho letto Lezioni americane, le lezioni sulla leggerezza, di Calvino. Un libro che mi ha aiutata molto a scrivere.» 

12 – “ Non abbiate timore dell’assurdo; non indietreggiate dinanzi al fantastico ” diceva Karen Blixen. Il secondo invito è quindi questo: Lasciaci con un pensiero che ci aiuti a mettere in fila i nostri passi anche domani.

«Credo che davanti alle brutture del mondo e alla quotidianità l’immaginazione sia l’unica nostra salvezza.

L’immaginazione che deve andare di pari passo alla curiosità.

Rimanere curiosi e avere il coraggio d’immaginare.»

Grazie mille Francesca per la tua disponibilità e per la tua dedizione. 🙂

Autore

  • Patty

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

    Visualizza tutti gli articoli