È una sorpresa che travalica
i remoti confini della vita
dove il giorno non arriva e la
notte non si riempie delle accese
stelle. Se fosse puro desiderio,
la vita brulicherebbe d’intenti.
Ma c’è l’espressione dell’inaudito
nei semplici occhi che si guardano
(un mondo sconosciuto anche a Dio).
Una voce che viene dal nulla, profonda e
acuta, che adotta un timbro conosciuto,
una postura ovvia. Canto delle viscere
in uscita verso il mondo, come rantoli.
Forse, nemmeno mai Dio ha avuto parole
così aspre e dure, il vuoto come regalo
(Dio già aveva un piano, già aveva spazio).
Tutto si riflette nel tentativo
dell’eternità: basterà la vita,
la sola concessa, per non finire?
Abbagli, spregiudicata
lucidità che assume
il controllo per gettare
consapevoli nel tempo vorace,
padre severo e intimorito
dai figli nati dalla sua violenza.
Costringere ogni uomo o donna
a piangere dopo essere stati
bambino o bambina:
eccolo lo spettacolo
raccapricciante che nessuna storia insegna.
Senza attesa il tempo
si fa passato, lungo
si ripercorre il proprio cammino
nella coltre oscura che colora
il cielo. Nella notte,
due farfalle amoreggiano sotto
il lampione. È l’inghippo del tuo sorridere
quella stella lassù che nel perduto
tempo, oggi, si riflette in questo
silenzio concupiscente.
Dell’Universo attendere l’unica voce
che scricchiola sui passi al sorgere del Sole,
quando tutto ancora dorme, quando
nessun uccello alla vista canti
e compia così la rosea Aurora.
Sordidi e taciturni dormiremo come
non più giovane è l’Amore che ci consuma,
ci accompagna lungo i lucidi
binari alla fine della corsa.
La poesia non è solo sogno e visione; essa è l'architettura portante delle nostre vite. Essa pone le fondamenta per un futuro di cambiamento, getta un ponte sulle paure che abbiamo di ciò che non è mai esistito finora - Audre Lorde, in La poesia non è un lusso.