Diluvio di Stephen Markley - Abbiamo letto - ilRecensore.it
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Diluvio di Stephen Markley

Diluvio

Fenomeni meteorologici sempre più estremi: tempeste, siccità, incendi, alluvioni. Governi sempre piú divisi e impotenti. 

La crisi ecologica è arrivata. Sulle montagne del Wyoming, Kate Morris, una giovane attivista, dà inizio a un progetto che potrebbe cambiare il corso della storia mentre la politica rimane impantanata nei suoi riti stanchi. Intorno a lei, le vite, le aspirazioni e l’impegno di un climatologo, un giovane sbandato e un gruppo di ecoterroristi. Diluvio è un’opera-mondo che ci costringe a guardare in faccia il pericolo che aleggia sul destino dell’umanità. 

Con una scrittura poetica e potente, e la sua capacità unica di raccontare gli uomini e le donne, Stephen Markley compone il romanzo ambizioso e coraggioso dei nostri anni. E forse del nostro futuro.

La maestria nella penna di Markley è nell’esatto momento in cui ti chiedi dove finisca la realtà e inizi il romanzo

È un’America dilaniata politicamente, ridotta in brandelli e in cui ognuno cerca di prendersi la fetta più grande. La realtà si divide tra attivisti ed ecoterroristi, politici e un’umanità sempre più ridotta alla miseria; tra chi ancora ha un progetto per tutti e chi ha solo interessi di potere. E l’America sembra un po’ l’immagine di tutto il mondo, di un mondo ormai preda degli eventi naturali che di anno in anno crescono a dismisura: tornado, inondazioni, temperature altissime, città e piccoli luoghi che piano piano spariscono dalle cartine, siccità, innalzamenti della temperatura mai visti prima. Ed è in questa cornice che si muovono tutti i personaggi, ognuno con un proprio passato e all’apparenza distanti anni luce.

Che relazione può instaurarsi, in effetti, tra un tossico e un ex militare? Come si ritrovano a lottare per la stessa causa? Si creano dei percorsi invisibili, delle fitte tele di comunicazione dove nulla è scontato

Nel frattempo gli anni passano, la situazione politica è sempre più in bilico e schiava dei giochi di potere. Markley ha un’idea chiara: prendere il nostro presente e portarlo a conseguenze estreme, proiettarci in un futuro dove per la speranza (nonostante i continui tentativi da parte di chi ancora crede in un miracolo) sembra non esserci più spazio.

Il cambiamento drastico del clima è a sua volta causa di conflitti sociali.

E i conflitti sociali avvengono perché, in un mondo dove le risorse vengono sempre meno, homo homini lupus. In un mondo in fiamme è tutto destinato ad acuirsi: la cattiveria, l’indifferenza, l’odio, il credo religioso. Dice bene Ash, uno dei tanti protagonisti di questa immensa storia, matematico eccezionale, quando pensa che “i credenti vogliono ficcare la testa sotto la sabbia per mettersi al riparo da ciò che sta accadendo nel mondo biofisico”. Credenti o no, biofisico o meno, il genere umano tenta in ogni modo (e lo possiamo vedere coi nostri occhi, lo sentiamo tutti i giorni) di girarsi dall’altra parte del problema. E il problema è che questo atteggiamento non lo risolve (il problema).

Di certo Markley gioca d’astuzia e pone il riflettore sul nostro mondo, un mondo dove la propria privacy è al servizio di chiunque ed è destinata, col tempo, ad appartenerci sempre meno.

I personaggi sono moralmente borderline, per certi aspetti contraddittori.

L’aspetto interessante in Diluvio è il punto in cui la narrazione sconfina per misurarsi con la storia di chi legge.

La morale che interroga è quella che si sviluppa nel romanzo e al confronto è richiamato chi legge. Perché il lettore/la lettrice è un portagioie di storie e di valori inculcati, scoperti e fatti propri; valori che anche nel proprio tempo sono continuamente destinati a cambiare e ad adattarsi al mondo, alla Storia. Per esempio, Kate Morris è un’attivista e personaggio caratteriale di tutta la vicenda.

Chiacchieratissima all’interno del romanzo, Morris da una parte incarna un ideale tale da portarla a essere pronta a tutto pur di realizzarlo; dall’altra è un essere umano che risponde agli eventi con tutto il suo bagaglio emotivo e sentimentale. In genere si pensa che debba esserci coerenza tra pensieri e fatti, ma non solo. Un qualunque impegno (per una causa che si considera giusta) porta a pensare a chi osserva che da quella parte lì ci sia un essere tutto d’un pezzo. Eppure Kate Morris porta il lettore/lettrice a farsi continuamente domande, a essere odiata o a essere presa come punto di riferimento. 

In Diluvio c’è poi quell’umanità che è come se nascesse per abitare sempre e solo sull’orlo del precipizio. Sono i dannati della vita, coloro che vivono una vita intera sentendo parlare della speranza, ma senza conoscerla mai.

Stephen Markley è un giornalista e scrittore americano. Diplomato all’Iowa Writer’s Workshop, le sue opere sono pubblicate in Italia da Einaudi. Tra queste ricordiamo il suo primo romanzo, Ohio (2020), che si svolge durante una sola serata, Il diluvio (2024), definito dal New York Times uno dei 100 libri degni di nota del 2023.

Autore

  • Luca de Vincentiis

    Sono Luca de Vincentiis, con la “d” minuscola (perché secondo il nonno paterno s’ha da scrivere così) e due sono le benedette “ii” alla fine del cognome. Nato a Sanremo, città dei fiori, della musica, di mare e dal meraviglioso clima, lavoro alla Ubik Sanremo libri (ex Mondadori e no, non è una Feltrinelli). Sono felicemente libraio e genitore di tre libri di poesia: “Alla ricerca degli istanti perduti”, Gruppo Albatros Il Filo, 2021; “Amore e discordia”, L’Erudita, 2022; “Fiori da ponente”, Edizioni Ensemble, 2024. Faccio parte di un collettivo di poesia che si chiama Il Vivaio del Verso e mi piacciono la fotografia, la pizza, la pasta col tonno, il vino rosso (non meno di 14 gradi) e la birra rossa. Mi piacciono anche altre cose. Sono Sagittario: ometto ma non mento.

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