Cecilia Lavopa – Contorni di Noir
Benvenuta Cecilia tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.
Cecilia Lavopa: scrittrice, assicuratrice, moderatrice, fondatrice del blog Contorni di Noir, attiva in molti eventi culturali…solo per citare alcuni dei tuoi molteplici talenti.
1 – Quale di questi ruoli vesti con maggior piacere?
Ciao e grazie della vostra ospitalità, innanzitutto!
Ognuno di questi ruoli ha un valore fondamentale per me, il primo perché mi assicura uno stipendio e gli altri (che ormai sono come un secondo lavoro) perché mi permettono non solo di scoprire sempre nuovi libri, ma di conoscere tante persone, che siano scrittrici o scrittori, o anche molti lettori che condividono con me la passione della lettura.
Forse, se devo proprio sbilanciarmi, mi piace fare interviste, sondare il motivo per il quale nasce una storia attraverso la voce di chi l’ha creata.
2 – Il Regno narrativo nel quale ti muovi con maggior agio è sicuramente quello del Noir. Sia come scrittrice di racconti, che come lettrice. È una passione scaturita da una lettura particolare oppure è lo specchio di una predisposizione caratteriale, che ti fa prediligere le storie che intrecciano la realtà al mondo della fantasia?
Il noir è quello che sento più calato sulla mia pelle, dato che rispecchia molto di più la vita che ci circonda, ed è quello che, come dice Loriano Macchiavelli, dovrebbe scuotere la gente e utilizzato come denuncia sociale.
Questo purtroppo non sta avvenendo più, o forse i lettori preferiscono evadere così tanto dalla realtà da distaccarsi totalmente.
Certo, leggere “Il sole dei morenti” di Jean Claude Izzo è il libro che mi ha legata ancora di più al genere.
Consiglio a tutti di leggerlo, è vita vera.
3 – Contorni di Noir, il blog letterario a cui hai dato vita, incentrato su tutto ciò che è noir, giallo, thriller, horror e sci-fi, nel tempo si è ritagliato uno spazio di tutto rispetto in un mondo bulimico come quello della cultura in rete. Com’è nato tutto ciò? E quali sono le carte vincenti del tuo blog?
Contorni di noir nasce quasi per caso, quando i blog erano una parola astratta.
Feci un corso proprio sull’argomento dal quale ho ricavato suggerimenti preziosi.
Un blog è come una creatura: deve essere alimentato tutti i giorni, deve essere curato in ogni dettaglio.
Ero da sola e oggi siamo circa una ventina, tutti amici che ho coinvolto in questo progetto. Sembriamo tanti, ma le richieste che arrivano sono tantissime e non sempre riusciamo ad accontentare tutti.
4 – Interviste, eventi, presentazioni, recensioni; è inevitabile, dopo diversi anni, conoscere tutti gli attori che ruotano attorno alla narrativa italiana. Come scindere critica letteraria e amicizia? L’imparzialità può essere minata dalla stima che si prova per la persona?
Domanda difficile, credo sia rara l’amicizia in questo settore.
Quello che sto cercando di portare avanti ormai da dodici anni è un sito nel quale trovare critiche costruttive su qualsiasi libro venga letto.
Ricordo che alla fine siamo lettori e ogni lettore ha un proprio gusto, al di là di qualsiasi amicizia possa avere.
Non vogliamo essere politically correct, crediamo nel contraddittorio.
Invece ci si sta trasformando in un veicolo pubblicitario, non vogliamo essere un mezzo ma una risorsa.
Il rischio (calcolato) è di non essere simpatici a tutti, ma quelli che davvero sono interessati al nostro parere restano.
5 – So che hai intervistato molto scrittori internazionali del calibro di Jonathan Coe (che personalmente adoro!), Glenn Cooper, Joe R.Lansdale, per citarne alcuni e so che ogni incontro lascia sempre qualcosa in chi ha il piacere di incontrare questi grandi maestri della narrativa. C’è un autore che ha saputo sorprenderti più di ogni altro?
Ho notato che gli autori stranieri (tranne forse uno del quale non farò il nome neanche sotto tortura!) hanno un approccio molto friendly con i propri lettori.
Lansdale è uno di quelli, ma lo stesso Coe, Glenn Cooper, Lee Child, ti accolgono per le interviste con una umiltà che ho trovato di rado tra gli autori italiani.
Sempre con le dovute eccezioni, ovviamente.
6 – Molti, tra cui pesi massimi del calibro di Loriano Machiavelli e Massimo Carlotto, ultimamente hanno affermato che il genere è alla frutta: ogni giorno, in qualche provincia immaginaria col tasso di mortalità di Bogotà, nasce un commissario problematico con la passione della cucina e un trauma alle spalle. Così invece di fare critica sociale si finisce per rendere il genere rassicurante, familiare. Tu cosa ne pensi?
In parte ho risposto alla domanda e sono d’accordissimo con loro, il lettore tipo cerca libri per restare in una comfort zone, cerca una lettura d’evasione e non è chiaro se si abbia paura di affrontare i problemi di questa società o non si voglia vederli.
Se non li vedi, non esistono.
Credo comunque ci sia una crisi profonda dell’editoria in generale, un argomento vastissimo del quale spero se ne parli sempre di più.
È come una malattia che si può curare, solo però se si conoscesse la causa.
E di commissari, ispettori, investigatori ne abbiamo in quantità industriale.
7 – Secondo te la letteratura italiana di genere, in generale, è avanguardista, rivoluzionaria o conservatrice?
Non trovo niente di rivoluzionario o avanguardista nella letteratura italiana di genere oggi.
8 – Visto che ti occupi anche di Sci-Fi, in Italia abbiamo una straordinaria ondata di scrittrici apprezzate anche all’estero: Elena di Fazio, Nicoletta Vallorani, Clielia Farris, Franci Conforti, Emanuela Valentini, Francesca Cavallero ma anche Lidia Ravera e Laura Pugno. La ricerca di una identità femminile passa anche dalla capacità di immaginare il futuro?
Il blog si occupa in piccola parte di Horror e Sci-Fi, anche se chi legge questo genere all’interno del blog è Antonio Vena, prevalentemente.
Sono comunque dell’idea che l’identità femminile nella scrittura sia al pari di quella maschile.
Non scinderei le due categorie, l’immaginazione passa attraverso entrambe, il risultato è di ottima qualità. A volte.
Grazie mille per la gentilezza Cecilia 🙂
Grazie a voi di avermi coinvolta in questo progetto!