Butterfly. Segui la farfalla
Sinossi
Ira ha un destino scritto nel nome.
È nel fiore dei vent’anni, è brillante, ma le ossessioni la divorano, la consumano, mettono in pericolo lei e gli altri. Clarissa è una psicologa affermata, famosa in tutta la Finlandia, una star dei talk show dove compare in tailleur griffato e tacco dodici perché vuole rispondere a un cliché.
È a lei che Ira si rivolge per chiedere aiuto. Anche se certo non l’aiuto che Clarissa immagina. Ira infatti ha soprattutto bisogno di un alibi. Perché è un’assassina seriale, una spietata killer di uomini. D’altra parte nemmeno Ira immagina cosa si nasconde dietro l’aspetto impeccabile di Clarissa, quali rischi stanno correndo la sua brillante carriera e la sua vita.
Chi dunque deve decifrare l’altra?
La folle serial killer che si dipinge come una farfalla o la professionista che sorride sulle copertine dei magazine? Le parole occultano, manipolano, ingannano o guariscono? Come in una vertiginosa psicoterapia a cui il lettore ha il privilegio di assistere, Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista, crearsi la propria via d’uscita.
Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sembrerà terribilmente chiaro.
Recensione
“Perché dovrei raccontarvi tutti i particolari della gabbia? Voi non mi conoscete. Per voi io non sono altro che parole su carta. Potrei essere tanto il personaggio di un romanzo quanto una persona reale.”
È sul filo di questa ambiguità che si muove Butterfly, il romanzo d’esordio che ha decretato la finlandese Marta Kaukonen una delle autrici più promettenti nel panorama del thriller psicologico.
Quattro voci, quattro punti di vista differenti, tante bugie e una sola verità
Ira: vent’anni portati come una condanna, anoressica, serial killer per dannazione e un abisso di dolore da svelare
Clarissa: psicoterapeuta di successo, troppe vite da salvare per la sua fragile esistenza, il suo incontro con Ira le spalancherà le porte dell’inferno
Pekka: marito di Clarissa, ingegnere, sempre in punta di piedi tra le righe della storia, in bilico tra la scelta: guardare o agire ?
Arto: giornalista fallito, alcolista e uno scoop da inventare per salvare il salvabile
Ognuno racconta la sua storia in prima persona, sta al lettore capire chi mente e chi svela più di quello che sa…
”Ira mi immerse volutamente in un intreccio di simboli sapendo bene che mi sarei compiaciuta ad analizzarli”
Asciutta e lineare, la storia corre veloce sulle frasi brevi e lapidarie, inconsapevole di trascinare con sé masse aggrovigliate di vite disperate, sorda alle preghiere, alla pietà, spalancando scenari che vorremmo tanto essere relegati al mondo immaginifico, ma non lo sono.
In un crudele e sottile gioco mentale, il rapporto tra paziente e terapeuta, sfuma man mano in uno scambio di ruoli, nell’ossessivo bisogno di sopravvivere, costi sul che costi.
Il labirinto della psiche viene sondato in ogni suo anfratto, inutili i miseri attrezzi psicoterapeutici, dal test di Rorschach, al test di Beck sulla depressione, nulla argina un dolore che cerca un appiglio qualsiasi per sfuggire al suo riflesso, che tenta in tutti i modi di annullarsi, spolpando il corpo e l’anima.
Anoressia, ossessioni maniaco-compulsive, suicidio, violenza, abusi, infanzia violata, alcolismo, burn-out: tutte le possibili devianze umane vengono denudate e denunciate, senza remora, senza filtri, a far sentire forte l’urlo di rabbia e disperazione, al di là della pagina, al di sopra del bon ton narrativo.
Butterfly è diventato un caso editoriale nella tranquilla e bucolica Finlandia, aprendo squarci inimmaginabili su una realtà da sempre taciuta.
La Finlandia è uno dei paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo, non solo, il numero di abusi sui minori è in continua crescita, senza che vi sia un adeguato sistema di denuncia e di protezione dei soggetti più vulnerabili.
“Lo Stato finlandese dovrebbe scusarsi con tutte le vittime dei pedofili, così come si è scusato nel 2016 con coloro che sono stati abusati dopo che i servizi sociali li avevano dati in affidamento ”
È nel segno di un urlo inascoltato che Butterfly irrompe nel mondo della narrativa thriller, portando con sé un messaggio importante, che ne nobilita l’intento e l’impulso creativo.
Martta Kaukonen usa con maestria i dispositivi narrativi a sua disposizione, pescando a piene mani trucchi ed espedienti del mondo cinematografico, creando così un thriller dalle diverse profondità e fruibile da un pubblico eterogeneo.
Inutile dire che ora si aspetta il sequel: Meet me in the darkness.
TITOLO: Butterfly
AUTRICE: Martta Kaukonen
EDITORE: Longanesi
Traduzione: Delfina Sessa
Genere: thriller psicologico
AUTRICE
MARTTA KAUKONEN vive a Helsinki. Prima di diventare una scrittrice a tempo pieno è stata critica cinematografica per i più importanti giornali nazionali.
Il suo romanzo d’esordio, Butterfly, è stato un grande successo di pubblico e di critica in Finlandia e in tutta Europa: tradotto in 16 paesi, arrivato in vetta alle classifiche dello Spiegel in Germania, presto diventerà una serie tv.