Attraverso la notte di William Sloane - Abbiamo letto - ilRecensore.it
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Attraverso la notte di William Sloane

Attraverso la notte

«Alcune esperienze sono estranee alla vita di tutti i giorni, “condannate per un certo tempo a errare nella notte” prima che la mente umana possa riconoscerle per ciò che sono o liquidarle come semplici fantasie».

E sono proprio esperienze incomprensibili, quasi aliene, quelle al cuore del primo dei due romanzi scritti da William Sloane – due romanzi che, ignorando ogni rigida distinzione di genere, alla fantascienza intrecciano con sapienza orrore, giallo e commedia, e che Stephen King non ha esitato a definire «opere letterarie a tutto tondo».

Qui la vicenda ha inizio una notte del 1936, quando Bark e Jerry, due giovani in visita alla loro ex università, trovano il professor LeNormand, luminare di astronomia, avvolto da un fuoco «mai visto», simile a «un parassita che lo possedeva e lo consumava, apparentemente dotato di vita propria». Ma come mai le fiamme che ne carbonizzano il corpo risparmiano tutto il resto, compresi i vestiti e le carte su cui stava lavorando? E chi è davvero Selena, l’intelligentissima, enigmatica moglie di LeNormand, comparsa dal nulla tre mesi prima, in apparenza senza passato e senza età, e destinata a sconvolgere la vita dei due giovani? Infine: quale inquietante rivelazione spinge poi Jerry al suicidio?

Per scoprirlo dovremo attraversare con Bark una notte che ha i contorni di un incubo, ricostruire da capo una storia «tragicamente illogica e inspiegabile», e lasciare ogni certezza, perché forse la soluzione «sta in ciò che non sappiamo». Introduzione di Stephen King.

Ci sono titoli che inspiegabilmente faticano a trovare spazio al di fuori della nicchia in cui vengono collocati, a volte dai loro stessi autori. William Sloane è tra quegli scrittori che merita una riscoperta e Adelphi compie un’opera meritoria nel pubblicare, prima in Italia, Attraverso la notte.

Attraverso la notte (To Walk the Night), del 1937, è seguito nel 1939 da The Edge of Running Water, che pure Adelphi pare abbia intenzione di pubblicare a breve. I due romanzi, accomunati da una vena che oggi chiameremmo Eerie pressocché assente nelle opere fantascientifiche di Sloane, sono stati pubblicati insieme nel 1965 in una edizione dal titolo The Rim of Morning. La stessa edizione è stata ripubblicata nel 2015 con una prefazione di Stephen King che ritroviamo tal quale nella versione Adelphi.

Il romanzo di Sloane è il resoconto a posteriori di una tragedia, un gesto inspiegabile se non accumulando indizi e suggestione lungo una narrazione che occupa tutta una notte e che conduce il lettore alla porta del mistero. Se la forma scelta è quella del memoir, un classico del racconto gotico, alcune cose sorprendono e rendono questo libro un piccolo gioiello del genere.

La prima cosa a saltare agli occhi è infatti la lingua.

Abituati alla prosa di H.P. Lovecraft o Arthur Machen, Sloane stupisce per il taglio moderno, quasi contemporaneo che riesce a dare al romanzo nonostante i riferimenti culturali irrimediabilmente datati e la sensazione, in questo, è di autentica modernità. I dialoghi scorrono privi di ampollosità, le descrizioni non sono sommerse dagli aggettivi e persino i rapporti personali, tra tutti quello del protagonista con la madre, appaiono scevri di quella affettazione che affligge, purtroppo, l’opera del Maestro di Providence che gli è quasi contemporaneo (Il richiamo di Cthulhu è solo di dieci anni precedente il romanzo di Sloane).

Ovvio che non sia mia intenzione paragonare l’impatto profondissimo che Lovercraft ha esercitato ed esercita sulla cultura e sullo stesso Sloane, ma è interessante che in soli dieci anni un romanzo Weird, o Eerie, sia riuscito a sottrarsi alle pastoie ottocentesche del manierismo gotico (con cui tornerà a giocare ancora fino ai giorni nostri), affrancandosi dalla ghost story.

In questo, il passaggio fantascientifico appare determinante: le forze sovrumane che operano i Misteri (su tutti l’intelligenza di Selena) non risiedono più nel mondo spiritico delle Ghost Stories e neppure nelle divinità ostili di Lovecraft ma nel fuoco elettrico che “come un parassita” avvolge il Professor LeNormand, in presenze a noi tanto aliene da essere incomprensibili nel loro agire.

Nella visione che qui offre Sloane non c’è posto per divinità definitivamente soppiantate dalla tecnica e l’universo, immensamente grande e certamente pericoloso, non è tuttavia intrinsecamente ostile quanto indifferente rispetto alla specie umana e al suo ridicolo, limitato destino.

Non capita spesso di riscoprire un autore né di imbattersi in quello che non si può definire che un instant classic, oltretutto impreziosito da una prefazione del Re. Una occasione da non perdere, quindi.

William Milligan Sloane III era uno scrittore americano di letteratura fantasy e fantascientifica e un editore. Sloane è meglio conosciuto per il suo romanzo To Walk the Night Attraverso la notte.

Dal 1955 fino alla sua morte a New City, New York, Sloane è stato direttore della Rutgers University Press nel New Jersey.

Autore

  • Giovanni

    Scrittore, fotografo, Service Manager in una delle principali Software House italiane, è stato cofondatore del Blog Thrillerlife ed è socio fondatore della associazione culturale IlRecensore.it e della omonima rivista online.

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