Anselm Kiefer
Anselm Kiefer

Anselm Kiefer: Angeli caduti. ilRecensore.it vi porta a Palazzo Strozzi

Anselm Kiefer e le sue opere ricche di riferimenti letterari.

Anselm Kiefer, Engelssturz (det.), 2022-2023. Photo: Georges Poncet. © 2023 Anselm Kiefer

Palazzo Strozzi ospita una grande mostra ideata e realizzata insieme a uno dei più importanti artisti tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. L’esposizione permette di entrare in contatto diretto con il grande maestro tedesco attraverso un percorso tra lavori storici e nuove produzioni, tra cui una nuova grande opera creata in dialogo con il cortile rinascimentale.

A cura di Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Anselm Kiefer. Angeli caduti è un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la poesia, le vicende storiche e i diversi pensieri filosofici. [dal sito ufficiale di palazzo Strozzi]

Ambra Devoti, inviata de ilRecensore.it, ci porta tre le opere di Anselm Kiefer esposte a Palazzo Strozzi , portando i lettori dal libro – L’arte sopravviverà alle sue rovine – recensito QUI , alla realtà dell’arte.

Ho sentito parlare per la prima volta dell’opera di Anselm Kiefer durante il liceo artistico dal mio meraviglioso insegnante di incisione, il professor Gobbi, il quale ci parlava in toni entusiasti di questo artista tedesco che creava opere monumentali, talmente ampie da dover utilizzare grandi scope per dipingere al posto dei semplici pennelli. Quando Firenze ha deciso di ospitare una sua mostra non mi sono certo fatta pregare per andarla a visitare. E non sono rimasta delusa.  

Le sue opere sono visivamente affascinanti e sono piene di mistero perché da spettatore riconosci che vi sono innumerevoli sensi nascosti in esse, anche se magari non li sai “leggere”. In più le loro dimensioni apportano una grandiosità che colpisce chi le guarda.  

Anselm Kiefer -
L’artista con l’opera Für Antonin Artaud: Hélagabale. Fa parte della mostra Anselm Kiefer. Angeli caduti, a Firenze, a Palazzo Strozzi [Corriere della sera]

La mostra si chiama “Angeli caduti“, ed è questo il tema che ci introduce all’esposizione; sia la tela visibile nel cortile di Palazzo Strozzi (in cui Michele Arcangelo caccia gli angeli ribelli dal Paradiso) che quella della prima sala (la caduta di Lucifero) si rifanno direttamente a questo concetto.

Anselm Kiefer fa un parallelo tra gli angeli caduti, il mito di Icaro e l’umanità tutta che, cercando di superare i propri limiti e ignorando il pericolo, simboleggia le sfide dell’uomo e il suo fallimento.

Ma nella caduta Kiefer cerca anche di mostrare la trasformazione di questi angeli da esseri metafisici a corpi tridimensionali, rappresentando la mutazione da spirito a materia. 

Nella sala dedicata ai girasoli, ad Antonin Artaud e ad Eliogabalo (un giovane imperatore romano che cercò di imporre ai suoi cittadini il culto del dio del sole siriano Baal e che per questo fu ucciso dai suoi pretoriani) riflette sui vari culti solari nelle diverse credenze religiose. I fondi dorati richiamano sia il trionfo della luce sulle tenebre di queste tradizioni che la rappresentazione del mondo metafisico nella pittura occidentale, soprattutto trecentesca. 

Anselm Kiefer, Dáphnē 
Anselm Kiefer, Dáphnē (Dafne), 2008-2011. Copyright © Anselm Kiefer. Photo Georges Poncet I Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi

Nelle altre sale i temi passano dall’evoluzione del pensiero filosofico che fonda la nostra cultura alla mitologia greca e nordica, alle allusioni letterarie su James Joyce e Raymond Roussel.  

Ma l’installazione più grandiosa e scenografica è sicuramente quella chiamataDipinti irradiati“, una sala completamente ricoperta da quadri eseguiti in quarant’anni di carriera che possono essere guardati anche al contrario attraverso l’uso di un grande tavolo coperto da uno specchio che li riflette. L’immersione è totalizzante e straniante. 

La mia impressione è che Kiefer abbia una certa propensione all’Apocalisse, alla distruzione. In alcune tele sembra di guardare un disastro atomico ma dai suoi scritti mi sono resa conto che per lui questi eventi non sono altro che un momento di passaggio per la nascita di qualcosa di nuovo, e ci invita a guardare questi attimi con occhi nuovi, a vedere la bellezza nel momento dell’impatto.  

In ogni caso la sua arte non lascia indifferenti.

Come dice Kiefer alla fine delle lezioni, quando porta gli studenti al suo studio di Croissy: “La mia curiosità è stimolata da ciò che ho tentato di trasmettervi durante le lezioni e da ciò che vedrete oggi. Questo potrebbe provocarvi uno shock paragonabile a quello che ho provato io di fronte alla scoperta del monte degli Ulivi durante il mio primo viaggio a Gerusalemme (…) In questo caso, significa che state sovrapponendo a ciò che scoprite qui quel che avevate immaginato mentre vi parlavo. E se per avventura accadesse che un’emozione, anche insignificante, puramente accidentale, si manifestasse in parallelo al mio discorso, qui, in questa stanza, provocata da un minuscolo dettaglio, significherebbe che ci siamo incontrati“.

Anselm Kiefer - Angeli caduti - Palazzo Strozzi

Le foto presenti nell’articolo provengono da internet e dove possibile viene citata la fonte.

Autore

  • Ambra Devoti

    Ambra Devoti, nata a Piacenza nel 1984. Ha frequentato il liceo artistico nella sua città natale per poi trasferirsi a Firenze dove si è laureata all'Accademia delle Belle Arti. Appassionata di cinema, musica, arte e letteratura, assolutamente indispensabili per vivere una vita degna di essere vissuta

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