Arianna Farinelli - A tu per tu con ilRecensore.it
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Arianna Farinelli «La cultura è strumento di emancipazione

Benvenuta Arianna tra le pagine de ilRecensore.it, la rivista letteraria pensata per tutti i protagonisti di questa meravigliosa passione che è la lettura.

Arianna Farinelli: politologa, vive negli Stati Uniti dal 2000, ha un dottorato in Scienze politiche e  ha insegnato per dieci anni Relazioni Internazionali al Baruch College della City University of New York e si è occupata di teorie di genere e femminismo.

Nel 2020 ha pubblicato Gotico americano (Bompiani) e nel 2022 Gli ultimi americani (Mondadori).  Collabora con diverse testate italiane ed è spesso ospite di programmi televisivi in qualità di politologa.

Per Einaudi ha pubblicato Storia di una brava ragazza (QUI la nostra recensione).

Storia di una brava ragazza è un memoir in cui Arianna Farinelli ripercorre la sua vita a iniziare dalla sua infanzia, passata tra le strade malandate della periferia di Roma. Violenza, bullismo, discriminazione sociale e di genere, questo il suo vissuto quotidiano.

Lo studio diventa l’unica possibilità di cambiare il suo destino e forte del sostegno della famiglia, Arianna si laurea e parte per seguire un Dottorato a New York. Dopo sedici anni «A me restavano un matrimonio rotto, una carriera monca, i figli ancora da crescere e un futuro tutto da ripensare»

Ariannna Farinelli ci dona un diario intimo, una storia che mette a nudo la sua vita privata, ferita, violata e combattuta, rivolgendosi a un lettore, sì soprattutto maschile, che abbia voglia di osservare con occhi diversi una realtà fatta di discriminazione e disparità, ancora oggi, non solo in Italia, ma anche in America.

Storia di una brava ragazza di Arianna Farinelli - ilRecensore.it
1. Iniziamo dal titolo: Storia di una brava ragazza; chi è realmente la brava ragazza oggi e ha mai desiderato essere una cattiva ragazza? 

«Brava ragazza o cattiva ragazza sono etichette che ci vengono assegnate, nel tentativo di definirci, di ingabbiarci.

Non dobbiamo lasciare che gli altri ci definiscano.

Una donna deve potersi immaginare come meglio crede. Deve guardarsi solo con i suoi occhi e non con gli occhi di chi la guarda.»

2. Uno dei temi affrontati nel libro è quello delle disuguaglianze sociali: lei che è nata in una periferia di Roma, “lo sprofondo”, è riuscita a farsi strada grazie agli studi. Si è scrollata di dosso l’etichetta che non le apparteneva? Secondo lei, oggi, la cultura è ancora uno strumento di emancipazione sociale ed economica?

«In realtà ho capito che l’essere cresciuta in periferia mi ha dato molto.

La vera periferia culturale l’ho incontrata quando sono andata a vivere nella Manhattan colta e opulenta dei plurilaureati, dove ho ritrovato un sessismo peggiore di quello conosciuto nella borgata romana.

La cultura è strumento di emancipazione ma dobbiamo fare un vero e proprio lavoro sui noi stesse per disimparare la cultura patriarcale che abbiamo inconsapevolmente introiettato.»

3. Tema ricorrente del suo memoir è quello del sessismo e della misoginia. Racconta diversi episodi in cui è stata protagonista di quella violenza di cui parlava Pierre Bourdieu ne “Il dominio maschile”. Come si possono riconoscere certe forme “normalizzate” di dominio maschile?

«È molto importante parlare (nelle scuole, in tv, sui giornali, sui social) e ribadire che certi comportamenti violenti non sono affatto normali. La gelosia non fa parte dell’amore, neppure il possesso.

Il corpo delle donne non può essere considerato alla stregua di un oggetto sessuale. Se per tantissimi anni le donne della mia generazione non hanno raccontato gli abusi sessuali subiti è perché la società li considerava assolutamente normali.

Le nuove generazioni di donne hanno maggiore consapevolezza rispetto a noi. Eppure, questo non le salva. Continuano ad essere ammazzate.»

4. “Quelle come noi non si possono permettere di sbagliare né di rimanere indietro, lo sai. Noi non abbiamo reti di protezione e non cadiamo sempre in piedi come le altre”: le altre avranno sempre un vantaggio oppure si sta accorciando il divario sociale?

«Le disuguaglianze sociali sono aumentate negli ultimi venti anni qui negli Stati Uniti, dove il cinque percento della popolazione detiene la maggioranza della ricchezza.

E le reti di protezione (lo stato sociale) sono sempre più esigue.

Le ragazze povere non si possono permettere passi falsi, oggi più di allora.»

5. La sua rete di protezione sembra che lei l’abbia sempre avuta: ed è la forza morale ricevuta dalle sue nonne e da sua madre. Quanto conta avere una rete di donne che ci supportano? Ritiene che le nuove generazioni possano contare su queste relazioni?

«Auguro a tutte di avere la rete di donne che ho avuto io: la mamma, le nonne, le zie, le amiche di sempre. Se mi sono salvata nei momenti difficili è solo grazie a loro.

Se posso dare un consiglio alle ragazze: prima ancora di pensare all’amore romantico, pensate all’amicizia. Quella, se è sincera, vi resta per tutta la vita.»

6. L’amore, quello che tradisce e quello che salva. Quanta parte occupa oggi nella sua vita?

«L’amore romantico è solo uno dei diversi tipi di amore: oltre a quello, c’è l’amore per i figli, per i genitori, per gli amici. E poi l’amore per se stessi, senza il quale non si va da nessuna parte.» 

7. Gli States e il sogno americano attraggono ancora oggi molti sognatori; è ancora la terra delle opportunità oppure, anche a causa di Trump, si sta vivendo un contemporaneo medioevo sociale?

«Sicuramente viviamo in un medioevo dei diritti soprattutto per donne, gay, transgender e minoranze. Il mio Paese, a causa di Trump, si sta allontanando dalla democrazia e sta scivolando nell’autoritarismo.

Nel mio piccolo faccio resistenza all’autocrate. Ne parlo in tv e alla radio, e scrivo inchieste sui giornali.

In Europa ancora non è chiaro che qui stiamo vivendo un vero e proprio cambiamento di regime. Se fossi giovane oggi non verrei a vivere in questo Paese

9. Quale spunto di riflessione vorrebbe lasciare a chi legge il suo libro?

«Pensate alla vostra storia personale non come al frutto del caso o della sfortuna ma come un racconto collettivo che si ripete da generazioni.

Contribuite a riscrivere questo racconto, a cominciare dai rapporti tra i generi, da cui passano spesso soprusi e prevaricazioni

Vita e Destino di V. Grossman - Arianna Farinelli - ilRecensore.it
9. Infine chiudiamo con due inviti che rivolgiamo a tutti. Il primo è Ci può citare tre libri che secondo lei dovrebbero leggere tutti e un autore da scoprire o riscoprire?

«Preghiera per Cernobyl di S. Alexievich

Vita e Destino di V. Grossman

Gli anni di A. Ernaux»

10. Non abbiate timore dell’assurdo; non indietreggiate dinanzi al fantastico” diceva Karen Blixen. Prima di salutarci ci regalerebbe un pensiero che ci aiuti a mettere in fila i nostri passi anche domani?

«Il domani entra e si trasforma in noi ben prima che accada, diceva Rilke.

Se vogliamo un domani migliore, dobbiamo agire sull’oggi e non viverlo passivamente.»

Grazie mille per la disponibilità Arianna!

Autori

  • Donatella Vassallo

    Insegnante di professione, con una lunga carriera come giornalista, coltivo da sempre l’arte del dubbio e del silenzio. I libri mi permettono di entrare nelle vite altrui e di esplorarne i confini. Quando non leggo, cammino, corro o medito, nel tentativo di gustare fino in fondo ogni attimo del mio tempo. Sono molto selettiva nei gusti letterari: se vi consiglio un libro, vuol dire che mi ha fatto vibrare l’anima. E lo stesso vorrei succedesse anche a voi.

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  • Patrizia Picierro

    Socia fondatrice della Rivista ilRecensore.it SEO Content Creator, traduttrice, Blogger e firma di interviste e recensioni su vari siti letterari. Cresciuta a Goethe e cioccolata, ho trascorso gran parte della vita tra l’Italia, la Germania e la Francia, apolide nel Dna tanto quanto nel Pensiero. Gli studi classici prima e Scienze Politiche poi, hanno sviluppato il mio senso critico, sfociato poi nella mia vita da BookBlogger. Sono sempre in cerca della storia perfetta. In borsa porto Joyce e Jackson, le penne che compro in giro per il mondo e tanta passione.

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