CRUDELE E’ LA NOTTE: ombre, segreti e sangue nella Spagna di Franco
SINOSSI
Madrid, estate 1962. Mentre la Spagna soffoca sotto il pugno di ferro del generalissimo Francisco Franco, le morti misteriose di alcuni bambini vengono archiviate troppo in fretta. L’ispettore Florentino Abedes non è convinto della versione ufficiale: per lui, a colpire è un imprendibile infanticida. Uomo di destra, ma dai valori non negoziabili, Abedes crede a un’idea di giustizia spesso in contrasto con la legge applicata dai funzionari del regime.
Così, non ci pensa due volte a coinvolgere nell’inchiesta Camilo Blanco, professore di filologia, perseguitato a causa delle sue posizioni liberali e affetto da una rara forma di narcolessia. Camilo è “l’uomo dei sogni”, capace di interpretare le visioni oniriche e scandagliare il proprio inconscio a caccia di indizi.
Sarà proprio il dono del professore, insieme alla tenacia di Florentino, a portare alla soluzione di un enigma che si intreccia con alcune indecifrabili apparizioni della Madonna nella provincia profonda, su cui ancora incombe il ricordo dell’Alzamiento di Franco e delle violenze della guerra civile.
Tra figure femminili dal fascino sfuggente, nei malinconici risvolti di un paese ormai ridotto all’ordine, i due indagatori affronteranno i fantasmi del passato per provare a vivere di nuovo.
Crudele è la notte parla delle ore più buie, dell’anima nera d’Europa, di quell’incubo che da una birreria di Monaco di Baviera nel 1923 si allunga fino alla Grecia dei colonnelli.
Parla delle dittature di ieri, e di sempre. Come in un gioco di specchi, tra le righe di questo romanzo prende corpo l’immagine all’apparenza così lontana, eppure così vicina, dell’Italia che sarebbe potuta essere se il fascismo non fosse stato rovesciato.
RECENSIONE
“1962. in Spagna non era accaduto niente di notevole. Non ancora”
Crudele è la notte si dipana sullo sfondo della società spagnola Franchista, intrisa di un “codice talmente fondamentale da non necessitare di alcuna ufficialità”, dove la stabilità del conservatorismo tradizionale di destra, che non ammette disordine, non ha bisogno di gridare l’odio contro ciò che ritiene diverso. Perché il diverso, o contrario, ubbidisce e tace o semplicemente sparisce.
“Sul mondo codardo e avaro, senza giustizia né bellezza né Dio, imponiamo l’artiglio del solare impero spagnolo”
recita uno dei versi di Cara al sol, fedele compagna musicale del Caudillo nei suoi 37 anni di dittatura
Su questo terreno, che i due autori esplorano con maestria e padronanza, prende vita il ritratto di una società che si santifica mentre uccide. Il loro romanzo, pur non essendo storico, incastona una serie di omicidi efferati in quel preciso frammento di storia, mettendone in luce sia le brutali modalità di esecuzione sia le caratteristiche emblematiche delle vittime.
Noi lettori ci ritroviamo immersi in quella che si definisce “società civile”, una realtà in cui bastano tre righe su un decreto per “movimentare i migranti” come pedine su una scacchiera, in cui il gusto sessuale diventa un confine tra il diritto di esistere e la condanna a non nascere mai, e in cui la bontà è riservata solo a chi crede in un Dio, qualunque sia il suo nome.
“E’ così che va, ispettore. Alcuni camminano talmente in alto e col sole in fronte che l’ombra delle loro colpe li segue a una distanza incalcolabile. Quelli come me, invece, avanzano ventre a terra, il volto così immerso nell’oscurità che la loro ombra li precede e ne segna il cammino. […] e se deve avere pietà per qualcuno, ne abbia per sé stesso e per il paese che la obbliga a sacrificare un innocente. Non per me”
Il tessuto sociale in cui si muovono i personaggi è esso stesso un protagonista: una rete tentacolare di potere, viva e onnipresente, che traccia con precisione i confini entro cui il libero pensiero è tollerato e oltre i quali viene soffocato. In questo sistema, la distinzione tra bene e male, tra ciò che merita dignità e ciò che deve essere annullato e dimenticato, è netta e implacabile, senza lasciare spazio a sfumature.
Nel cupo incubo dello stato spagnolo di quegli anni, i due autori ci svelano la figura di un feroce infanticida e di un commissario che, sfidando l’autorità di un governo autoproclamatosi divino e dunque restio a riconoscere simili atrocità, si allea con un professore per indagare su una serie di efferati delitti.
Ma l’intreccio di Crudele è la notte si sviluppa con abilità, mescolando più storie e conducendoci fino a un sorprendente epilogo, dove un’apparizione tanto straordinaria quanto imbarazzante si lega magistralmente al filone investigativo, in un crescendo avvincente.
Alternati ai due filoni narrativi, troviamo i monologhi dell’assassino, che si sorprende di sé stesso mentre supera ogni volta i propri limiti, lasciando però la scelta della vittima a un’insolita combinazione di caso e volontà. Accanto a questi, le visioni oniriche del professore, in cui i dettagli impressi nella sua mente si trasformano in simboli e poi in indizi.
Ingegnosa e raffinata la sonorità lessicale del linguaggio con cui sono costruiti i sogni di Camilo, e spiazzante la lucida indifferenza dell’assassino.
La lettura di Crudele è la notte è avvincente dalla prima all’ultima pagina, la narrazione, l’ambientazione, il viaggio interiore dei protagonisti, i dettagli distribuiti sapientemente tra le pagine, sono tutti tasselli intessuti a regola d’arte. Niente è lasciato al caso, niente è forzato né superfluo.
I personaggi, tutti, sono pulsanti e credibili, sia nei termini fisici che li caratterizzano, sia nei mondi interiori che ne definiscono le movenze, i toni della voce, gli sguardi e le relazioni che intrecciano. Anche ai personaggi che solo si affacciano nella storia, sono dedicate pennellate così ben delineate da restare impressi negli occhi del lettore.
Florentino Abedes Montero, ispettore di prima classe della brigata indagini criminali di Madrid. Ligio al dovere di poliziotto, fedele al suo tempo da figlio, profondamente rispettoso delle regole e delle gerarchie, ma permeato da un senso di giustizia così profondo e non barattabile da lasciargli trasformare l’ubbidienza al ruolo, nel servizio coscienzioso e consapevole alla verità. Senza trattative, senza compromessi. E senza ripensamenti.
“un sistema che aveva bisogno di mentire per restare in piedi era un sistema che non meritava di sopravvivere”
Florentino possiede un istinto acuto per smascherare storture e incoerenze, un rigore inflessibile contro le minacce e la perseveranza di chi non tollera ingiustizie. Non può accettare insabbiamenti o falsificazioni per occultare morti inspiegabili, né piegarsi alle conseguenze di opporsi a tale mostruosità.
Nelle sue indagini e nel suo intimo percorso di trasformazione, Florentino è affiancato da Camilo Blanco Pujol, un uomo capace di leggere la realtà attraverso i sogni. Professore di filologia, incorruttibile e fieramente liberale, porta con orgoglio la stessa fierezza nel corpo e nello spirito. «La libertà è essere semplicemente se stessi, senza speranza e senza disperazione», afferma.
Né l’isolamento, né la radiazione dall’università, né la perdita del vitalizio riescono a piegarlo. Nemmeno i momenti di annebbiamento mentale, che lo colpiscono ogni volta che un dettaglio fuori posto lo turba nell’inconscio, gettandolo in incubi carichi di simboli da decifrare. Con ostinazione, li annota e li studia, fino a ricomporne il significato nascosto.
Quella convivenza forzata con una rara forma di narcolessia, anziché abbatterlo, diventa il suo viatico: gli consente di fare del bene e di dare ancora un senso alla propria esistenza.
Il caso di Miguelito, archiviato con prove contraffatte, spinge Florentino a indagare negli archivi della polizia, il deposito del male, dove scopre una serie di infanticidi insabbiati per otto anni.
Dietro le morti di molti bambini si cela un serial killer protetto dal governo, ma Florentino è determinato a smascherare la verità, sfidando il tempo e ogni ostacolo con tenacia.
Nel secondo filone narrativo, ambientato a Rio Negro, il piccolo Joaquin, detto Quimo, è il fulcro della storia: un bambino di nove anni, testimone di un’apparizione mariana. A proteggerlo c’è Senalda, anziana dalla fragile apparenza ma dalla volontà indomita, che affronta con astuzia e fermezza la curiosità del paese.
Attorno a loro si muovono figure femminili poetiche e fiere, come Amalia e Amparo, o meschine come Clarinda.
Uomini di diversa levatura popolano il racconto: servitori senza volontà come Prieto e Munoz, Don Aquilino, che oscilla tra arroganza e paura, e infine i veri detentori del potere, Vidal e Uriarte, capaci di imporsi con un semplice gesto.
Crudele è la notte è un noir affascinante, raffinato e avvincente fino al sorprendente epilogo.
La società, che fa da sfondo a questo imperdibile noir, è una società che vorremmo sapere irripetibile, superata dalla presa di coscienza che viene dall’apprendimento e dalla consapevolezza che la libertà, di pensare, di essere, di vivere, non è solo una parola su un dizionario.
E invece, come inevitabilmente ci sollecitano queste pagine, siamo costretti ancora oggi con orrore, a veder stringere confini, innalzare muri e accomodarsi sul non senso di una supremazia che si abbevera solo di sé stessa. Come se non avessimo più alcuna memoria.
Una memoria di cui invece, mai come oggi, dovremmo assolutamente riappropriarci ed evitare lo sfacelo irredimibile delle coscienze e il disfacimento del sentimento umano.
“Chissà, un giorno dalle porte di una metropolitana o da quelle di un bar, per quanto improbabile, potrebbero tornare gli occhi che salvano l’universo”.
Titolo: CRUDELE E’ LA NOTTE
Autore: GIOVANNI ANGELO JONVALLI e MIRCO FILISTRUCCHI
Editore: SEM
Genere: NOIR
AUTORI

GIOVANNI ANGELO JONVALLI: (1968) è paroliere, fotografo ed esperto di informatica. Ha pubblicato sulle più prestigiose riviste internazionali
MIRCO FILISTRUCCHI: (1957) è paroliere, ha collaborato con i più importanti interpreti italiani e vanta numerose partecipazioni a Sanremo
Amici dal 1993 hanno collaborato a diversi progetti artistici. Insieme, con lo pseudonimo di Jon Mirko, hanno pubblicato il thriller SAVANT edito da Lupi Editore nel 2018
Crudele è la notte è il loro primo romanzo noir edito SEM