I fantasmi dell'isola di John Grisham
I fantasmi dell'isola di John Grisham

I FANTASMI DELL’ISOLA di John Grisham

I fantasmi dell’isola

Dark Isle è una piccola isola disabitata allargo della Florida non lontana da Camino Island, rinomato ritrovo di scrittori e intellettuali. Con la sua natura selvaggia e le sue spiagge incontaminate, Dark Isle ha tutto ciò che si può desiderare per una vacanza indimenticabile. Uno spregiudicato colosso immobiliare fiuta l’affare, determinato ad appropriarsene a ogni costo e a trasformarla in un mega resort turistico con un casinò. Intorno a quel paradiso aleggiano però leggende sinistre: annegamenti, sparizioni, storie di fantasmi e riti vudù da sempre hanno scoraggiato chi avrebbe voluto avvicinarsi.

Solo una persona conosce la verità: la formidabile e indomita Lovely Jackson. Ottant’anni, ultima discendente degli schiavi che quasi tre secoli prima erano riusciti a liberarsi e avevano eletto Dark Isle a loro rifugio, Lovely è nata e ha vissuto lì per quindici anni e sostiene di essere l’unica legittima proprietaria dell’isola. Riuscirà a provarlo e a fermare la speculazione edilizia onorando la memoria dei suoi antenati?

Ad aiutarla saranno il noto libraio antiquario Bruce Cable con la sua amica romanziera Mercer Mann, desiderosa di scrivere un libro sulla preziosa e commovente vicenda umana di Lovely, e Steven Mahon, avvocato esperto in battaglie ambientaliste, pronto ad affiancarla in una causa che si presenta dagli esiti davvero incerti.

Qui non erano schiavi. Combatterono e uccisero i bianchi che vennero a cercarli, e si protessero a vicenda

FOCUS

Dark Isle – una piccola isola al largo delle coste della Florida

Una grossa impresa di immobiliaristi vuole costruire un resort

Lovely Jackson inizia la sua battaglia per rivendicare il diritto di proprietà

Il ritorno a Camino Island e l’incontro con Lovely permette a Grisham di riprendere temi già esplorati in opere precedenti. Tuttavia, il focus si sposta dal Legal thriller vero e proprio verso una tematica più sociale e storica. 

Dark Isle, l’isola protagonista del romanzo, rappresenta un microcosmo che racchiude in sé una storia di sofferenza, resistenza e identità. L’isola, infatti, è stata per molti anni un rifugio per schiavi in fuga, un luogo dove potersi nascondere e costruire una nuova vita.

Il piccolo libro scritto da Lovely, venduto nella libreria di Bruce Cable, diventa il tramite attraverso cui emergono le memorie di questa comunità dimenticata. 

Lovely, la custode della memoria collettiva della sua comunità. Lovely, la nuova protagonista di Grisham, con il suo piccolo libriccino trova rifugio e un senso di appartenenza all’interno delle mura di Bay Books.

La libreria rappresenta il cuore pulsante di Camino. È il luogo dove gli abitanti si ritrovano, scambiano idee, e dove la cultura trova la sua casa.

Bruce, in quanto proprietario e anima della libreria, diventa inevitabilmente il punto di riferimento per l’intera comunità. Bay Books non è solo un negozio, ma un riflesso dell’anima di Bruce. Attraverso i libri che seleziona, le discussioni che stimola, e l’atmosfera che crea, Bruce condivide con gli altri la sua passione, i suoi valori e la sua visione del mondo, dove i libri diventano anche un ponte tra passato e presente, tra diverse culture e storie.

Il rapporto tra Lovely e Bruce è un altro elemento che arricchisce la narrazione, offrendo spunti di riflessione sull’amicizia e il potere della parola scritta.

Bruce Cable è un affarista, un catalizzatore, ma è anche un uomo di “cuore” e tiene ai suoi amici e alle sue conoscenze. Come un guardiano dell’isola, Bruce Cable scorge l’ombra minacciosa che si allunga su Dark Isle e decide di far sentire la propria voce, diventando il deux ex machina di una causa che va oltre i confini di Camino Iland.

Lovely nel suo piccolo libro “Dark Isle. L’isola degli schiavi”, racconta la storia di Nalla (1760-1801). 

In Africa 

Nalla era una sacerdotessa, esperta di spiriti africani e di rimedi officinali: il medico del villaggio”

La storia di Nalla inizia con la sua cattura e la sua riduzione in schiavitù. La sua sofferenza e la violenza subita diventano il fulcro della sua maledizione sui negrieri, che rappresenta la rabbia e il desiderio di vendetta di una donna che ha subito ingiustizie indicibili.

“Una ragazza schiava, incinta di un uomo bianco. Fatta prigioniera, incatenata, spedita oltreoceano come un animale”

“Mercer ripensò all’inquietante storia di Nalla”

… e pensa anche a Lovely.

Lovely vive ai Docks, dove ci sono i conservifici e dove aveva lavorato da ragazza. Impara a leggere e scrivere dopo aver lasciato l’isola, va

“nella vecchia scuola dei neri giù ai Docks, anche quella non aveva tanto materiale, non come nelle scuole bianche”

“e in lontananza, dove arriva il suo sguardo, c’era una macchia scura di terra. Dark Isle, il posto in cui era nata, il cimitero della sua gente, che per lei era terra consacrata” … 

I fantasmi dell’isola“, il titolo, assume un significato più profondo e multiforme. I “fantasmi” non sono entità soprannaturali, ma piuttosto l’eredità del passato, le memorie di coloro che hanno vissuto sull’isola e le loro lotte per la sopravvivenza. La figura degli schiavi, invisibili e dimenticati dalla storia ufficiale, diventa il vero fantasma che aleggia sull’isola.

Il libriccino di Lovely, raccontato da Grisham, diventa un archivio di storie, di tradizioni e di identità di persone dimenticate.

“le storie sopravvivevano proprio perché non potevamo scriverle”

Nalla, l’antenata di Lovely, rappresenta la figura fondante della leggenda di Dark Isle. La sua storia, tramandata oralmente di generazione in generazione, diventa il cuore pulsante del romanzo… 

“all’epoca la maggior parte della mia gente non sapeva leggere né scrivere. Sapevano farlo in pochi, e cercarono di insegnarlo agli altri… Non tutti sapevano leggerem ma tutti sapevano raccontare. E le storie erano vere e non cambiavano mai… ecco come ho imparato la storia di Nalla” 

Perché è importante tramandare le storie del passato?

Per non dimenticare

Per costruire un’identità. Lovely non scrive Radici (Alex Haley), non scrive Beloved (Toni Morrison), Lovely trascrive i suoi ricordi, le storie che ascoltava da bambina, e, per non dimenticarle, aveva dei taccuini, dove elencava i fatti più significativi.

La trasmissione orale e il potere della parola scritta gettato luce su fatti nascosti, scrivono a storia, le storie!

La battaglia per Dark Isle sembra diventare una metafora della lotta per la giustizia e per la difesa dei più deboli. 

“la battaglia non sarebbe stata alla pari. Loro avevano soldi e potere. lei non aveva nient’altro che la maledizione. La maledizione di Nalla”

Dark Isle trascende la semplice funzione di ambientazione per divenire un potente simbolo, L’isola rappresenta un microcosmo che racchiude in sé molteplici significati e sfaccettature.

Un rifugio e una prigione, radici e appartenenza, luogo di rinascita.

Grisham scrive un libro non particolarmente complesso ma affascinante perché è abile nel creare personaggi ben definiti e sfaccettati (avvocati ambiziosi, giudici corrotti, testimoni inaffidabili, affaristi) cui si aggiunge la sua capacità di affrontare temi importanti.

E tutto questo Grisham lo fa con l’eleganza della semplicità.

Grisham non ha bisogno di descrizioni ridondanti per creare immagini vivide nella mente del lettore. Le sue descrizioni sono precise e concise, focalizzate sui dettagli che contano.

I dialoghi dei suoi personaggi sono naturali e credibili, rivelando molto dei loro caratteri e delle loro motivazioni. Personaggi presentati con poche pennellate, che si evolvono e cambiano nel corso della narrazione, reagendo agli eventi e alle relazioni che li circondano.

Nonostante l’importanza dei temi trattati, Grisham evita di essere didascalico. Affronta le questioni sociali con delicatezza, lasciando al lettore spazio per le proprie riflessioni.

LE MIE RIFLESSIONI

Ho sempre ammirato la capacità di Grisham di rendere comprensibili anche i temi legali più complessi, senza mai annoiare il lettore. I suoi romanzi sono come un viaggio alla scoperta di un mondo affascinante. E, alla fine, la sensazione è sempre quella di aver assistito a un processo che va ben oltre la semplice ricerca della verità.

Ho percorso gran parte, se non tutta, l’opera di Grisham. È innegabile che il suo stile sia inconfondibile, un marchio di fabbrica che lo contraddistingue nel panorama letterario. C’è un’eleganza innata, una raffinatezza nel modo in cui costruisce le sue storie e i suoi personaggi.

A volte, ammetto, ho avvertito una certa sensazione di déjà-vu. Alcune trame possono apparire simili, ma Grisham ha la capacità di rinfrescarle, di aggiungere sempre un tocco personale che rende ogni romanzo unico.

E poi c’è quella sensazione di tranquillità che trasmette, anche quando si parla di argomenti pesanti ed importanti. È come se ci invitasse a sederci in poltrona e ci raccontasse una storia. Una storia che ci coinvolge, ci fa riflettere, ma senza mai strapazzarci.

La sua forza: non eccedere. Grisham è un un vecchio amico, sempre pronto a farci compagnia con una buona storia. E, come tutti gli amici veri, a volte può anche permettersi di essere un po’ sottotono, perché sappiamo che, alla fine, ci regala storie che restano impresse nel cuore.

Serie Camino Island

Il caso Fitzgerald (2017)

L’ultima storia (2020)

I fantasmi dell’isola (2024)

John Grisham – 1955, Jonesboro (Arkansas)

Scrittore statunitense. Laureatosi in legge, per anni è stato avvocato penalista. Ha ricoperto incarichi politici come membro della Mississippi House of Representatives. Con il romanzo Il socio (Mondadori 1992, adattato per il cinema nel 1993 da Sydney Pollack), ha rinnovato le fortune del genere legal-thriller, o più precisamente del courtroom-thriller, cioè il romanzo giallo d’ambientazione giudiziaria.

A questa formula l’autore è rimasto fedele anche nei molti romanzi successivi, spesso all’origine di popolari film: Il rapporto Pelican  (1992), la cui versione cinematografica venne realizzata nel 1993 da Alan J. Pakula; Il momento di uccidere (1992); L’uomo della pioggia (1995), portato sullo schermo nel 1997 da Francis Ford Coppola.

La giuria (1996); Il partner (1997). Tra i romanzi pubblicati recentemente in Italia si ricordano: Il professionista (2007), Io confesso (2010), I contendenti (2011), The Racketeer (2013), I segrety di Gray Mountain (2014), Theodore Boone. Il fuggitivo, L’avvocato canaglia (entrambi del 2015), L’informatore (2016), Il cliente (2016), Il caso Fitzgerald (2017), La grande truffa (2018), La resa dei conti (2018), L’avvocato degli innocenti (2019), L’ultima storia (2020), Il tempo della clemenza (2020), Il sogno di Sooley (2021), Lo scambio (2023), I fantasmi dell’isola (2024).

Dal L’editore italiano di riferimento è Mondadori. Nel 2002 vince il prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir che ogni anno laurea un maestro del genere.

Autore

  • Nico

    Socia fondatrice della rivista Il Recensore.it, LA NEMESI nella redazione di IlRecensore.it è un po' il cane sciolto. La parte cattiva e sarcastica, se vogliamo dirla tutta. Non tollera gli scopiazzatori letterari! Oltre ai libri, tra le sue passioni, ci sono i ferri circolari.

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