La biblioteca dei fisici scomparsi di Barbara Bellomo - Abbiamo letto - ilRecensore.it
La biblioteca dei fisici scomparsi di Barbara Bellomo - Abbiamo letto - ilRecensore.it

La biblioteca dei fisici scomparsi di Barbara Bellomo

La biblioteca dei fisici scomparsi e il mistero della scomparsa di Ettore Majorana

L’odore dei libri si mischia alla polvere del gesso delle lavagne. Ida sa bene che la biblioteca di via Panisperna è un luogo speciale. Da quando lavora lì la sua vita è cambiata. Tra quelle aule, rubando nozioni di fisica agli studiosi più importanti della materia, ha assaporato l’indipendenza e la libertà. Cosa non comune per una donna nell’Italia degli anni Trenta. Lì ha incontrato lo studioso Ettore Majorana di cui è diventata amica. Lì ha incontrato Alberto e l’amore più grande che si possa provare. Ma all’improvviso tutto cambia. Il padre ha scelto per lei un marito e non le resta che celare sotto mille strati di rimorsi un grande segreto. Nel frattempo il gruppo di giovani fisici si divide, fino alla misteriosa scomparsa di Majorana. È la fine di un’era. Sono passati tanti anni da allora, Ida ormai è una donna adulta. Eppure è a quel passato che la sua mente si aggrappa ora che il mondo sembra crollarle addosso. Per non soccombere, l’unica soluzione è tornare al tempo in cui è stata felice. Tornare con i ricordi tra quelle aule.

Tornare a coltivare la speranza che Majorana non sia morto, ma abbia solo deciso di cambiare vita, forse perché le sue ricerche scientifiche stavano diventando pericolose. Le sono giunte voci che questo sia possibile e che con Majorana ci sia Alberto. Il suo Alberto. Forse sono solo dicerie. Ma quando il destino ti mette alla prova bastano piccole emozioni per sentirsi ancora vivi. E Ida sa che deve venire a patti con le luci come con le ombre della sua vita.

Barbara Bellomo torna dai suoi amati lettori con un romanzo importante che racconta un episodio su cui non è mai stata fatta piena luce: la scomparsa di Ettore Majorana.

Ma soprattutto ricostruisce l’ambiente dell’istituto di via Panisperna in cui giovani ricercatori italiani fecero scoperte eccezionali nel campo della fisica nucleare. “La biblioteca dei fisici scomparsi” è la storia di una donna e della sua voglia di riscatto. Una storia di segreti, di amore, di perdono e di speranza.

Ettore Majorana, è stato uno dei fisici più brillanti del XX secolo, è ricordato non solo per le sue straordinarie scoperte nel campo della meccanica quantistica e della fisica nucleare, ma anche per l’ enigma più grande: la sua scomparsa. La sua mente geniale ha rivoluzionato la scienza, lasciando un’impronta indelebile nei suoi studi sulla teoria dei neutrini e sull’energia atomica.

Majorana studia all’istituto massimo dei gesuiti a Roma dove conclude il percorso di studio elementare e poi frequenta il ginnasio. Consegue la maturità nel 1923. Le sue ricerche più notevoli riguardano una teoria sulle forze che assicurano stabilità al nucleo atomico (egli per primo avanzò infatti l’ipotesi secondo la quale protoni e neutroni, unici componenti del nucleo atomico, interagiscono grazie a forze di scambio). 

IL ROMANZO DI SCIASCIA 

Ne “La scomparsa di Majorana”, Leonardo Sciascia indaga uno dei più enigmatici misteri della storia scientifica italiana: l’inspiegabile sparizione del fisico Ettore Majorana. Nell’aprile del 1938, Majorana svanisce senza lasciare tracce, un evento archiviato dall’opinione pubblica come suicidio. Sciascia, tuttavia, rigetta questa spiegazione convenzionale e, con meticolosa ricostruzione, ipotizza che dietro l’accaduto vi sia un disegno accuratamente predisposto dallo stesso Majorana, una fuga deliberata e premeditata. L’opera assume i tratti di una biografia intima e riflessiva, poiché l’unico vero protagonista è Majorana, colto nella sua complessità di scienziato, ma anche di uomo inquieto e insondabile. Attraverso la sua prosa, Sciascia interroga le ragioni profonde, etiche e intellettuali, che potrebbero aver spinto Majorana a dileguarsi, trasformando una cronaca di scomparsa in una sottile e acuta meditazione sul dilemma morale e sul destino della scienza.

Ma chi era davvero Majorana?

Un genio schivo, tormentato, che si sottrasse improvvisamente alla vita pubblica nel 1938, sparendo senza lasciare traccia.

Il mistero che avvolge la sua scomparsa continua a solleticare l’immaginario collettivo, ed è stato al centro di teorie e racconti, compreso il bellissimo romanzo di Barbara Bellomo, La biblioteca dei fisici scomparsi, che ne rievoca il fascino e il genio, ma anche il lato umano.

Majorana rappresenta quel connubio tra scienza e mistero che ci fa riflettere non solo sul sapere umano, ma anche sui confini tra genialità e fragilità. 

Se state cercando un romanzo che vi trasporti in un’epoca lontana, cupa ma allo stesso tempo brillante, provate ad entrare  tra le stanze polverose della celebre biblioteca di via Panisperna, attraverso il nuovo romanzo di Barbara Bellomo. L’autrice consegna al lettore una storia coinvolgente e originale, che mescola mistero, storia, fisica e tanto sentimento. La trama si snoda in un’Italia degli anni ’30, in cui Ida, la protagonista, si muove con coraggio tra i limiti imposti dalla società e la sua voglia di indipendenza. L’incontro con Ettore Majorana e l’amore per Alberto segneranno la sua vita, ma il vero cuore del romanzo è il segreto che Ida cela dentro di sé. Il mistero della scomparsa di Majorana diventa il punto di rottura di un mondo, lasciando spazio a una riflessione profonda sul cambiamento, la libertà e la speranza.

Ida è un personaggio che il lettore amerà alla follia!

La scrittrice è riuscita a creare una figura femminile complessa e affascinante, che incarna perfettamente la forza e la sensualità di una donna che vuole vivere secondo le proprie regole, in un’epoca in cui questo era praticamente impossibile. La sua determinazione, la sua fragilità nascosta sotto una maschera di sicurezza, e la sua capacità di amare con intensità rapiscono facilmente l’attenzione. 

Attraverso Ida, l’autrice  fa riflettere su cosa significa lottare per la propria libertà, e su quanto sia difficile fare i conti con i rimpianti e i segreti che il passato lascia in eredità. La prima parte del romanzo estranea il lettore dal mondo, trasportandolo nella storia di Ida come fosse un fantasma che si aggira tra le aule della biblioteca di via Panisperna. Il lettore è lì, al suo fianco, mentre assapora quella libertà così preziosa e rara per una donna degli anni ’30.

L’autrice riesce a creare un’atmosfera così avvolgente e autentica che sembra di vivere ogni passo, ogni sussurro e ogni emozione insieme alla protagonista. Sin dalle prime pagine, il romanzo cattura e non lascia più andare, rendendo difficile staccarsi dalla lettura. 

Lo stile di Barbara Bellomo è ricco e scorrevole, sebbene in alcuni punti possa risultare un po’ più impegnativo, soprattutto nelle descrizioni delle dinamiche scientifiche legate alla fisica. Tuttavia, la scrittura rimane sempre piacevole e avvincente, perfetta per chi ama immergersi in un racconto che non è solo fiction, ma anche un tuffo nella storia e nella cultura di un’epoca passata. La sua capacità di tratteggiare con cura ogni dettaglio fa sì che il lettore si senta immerso tra i corridoi di via Panisperna, al fianco di quei giovani scienziati, mentre vive insieme a Ida il suo viaggio interiore.

La sua scrittura è elegante, ricca di dettagli, e riesce a bilanciare perfettamente narrazione e descrizioni. Ha una capacità unica di evocare atmosfere, facendoci respirare l’aria di un’Italia degli anni ’30, tra il profumo dei libri e il silenzio della biblioteca di via Panisperna.

Ogni parola sembra scelta con cura, e ogni pagina ci porta più vicini ai sentimenti e ai tormenti dei protagonisti.

Barbara Bellomo scrive con una profondità che tocca l’anima e lascia il segno. “La biblioteca dei fisici scomparsi” è molto più di un romanzo storico. È un viaggio nell’animo umano, un inno alla forza delle donne e un omaggio a una delle figure più misteriose della scienza italiana. È un libro consigliato  a chi ama le storie di riscatto, d’amore, di mistero e di speranza. 

Un romanzo dove la resilienza, sia per quanto riguarda la lotta all’indipendenza ma anche l’amore, fa da protagonista. 

Barbara Bellomo, siciliana di madre tedesca, è laureata in Lettere. Dopo la laurea ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia Antica e ha lavorato come assegnista di ricerca presso la cattedra di Storia romana dell’Università di Catania. Attualmente insegna Lettere alle superiori. All’attivo ha diverse pubblicazioni di storia romana.

Autore

  • Gabriel Uccheddu

    Gabriel Uccheddu nasce a Roma in una caldissima giornata di agosto. Nel 2020 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Mancavi solo tu’’ ispirato alla sua attività di volontariato di clownterapia che conduce negli ospedali di Roma; a questo è seguito un breve racconto pubblicato in self-publishing: “L’anima salvata’’. Attualmente sta concludendo gli studi del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l’università di Tor Vergata (Roma Due), dove ha modo di approfondire tematiche importanti sotto ogni punto di vista. Le sue passioni sono i libri, la scrittura e il cinema. Ama il contatto con il pubblico e gestisce un blog Instagram dove intervista autori e promuove la lettura. Ama stare a contatto con la natura e cucinare ottimi piatti della tradizione romana mentre sorseggia un calice di vino rosso. Seguimi su Instagram https://instagram.com/bribooks.ufficiale?

    Visualizza tutti gli articoli