Il Cacciatore di Tana French - Abbiamo letto - ilRecensore.it
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Il Cacciatore di Tana French

Il Cacciatore, un crime dai mille volti

Sono passati due anni da quando l’ex detective Cal Hooper si è trasferito nella contea irlandese di Ardnakelty in cerca di tranquillità. 

Ha trovato qualcosa che ci va molto vicino: una casa che è diventata un rifugio e una relazione con una donna del posto, Lena, che lo fa stare bene. 

Poi c’è il suo legame con Trey, l’adolescente ruvida e selvaggia che sta cercando di proteggere. 

Ma adesso che dopo anni di silenzio è ricomparso suo padre, Trey non vuole nessuna protezione. 

Vuole solo vendetta.

«È un’estate di fuoco quella in cui i due uomini arrivano al villaggio. Dicono di essere venuti per cercare l’oro. Ma quel che portano, pensa Cal, non sono che guai.»

Di Tana French ho letto Il collegio, una storia dark academy che si svolge all’interno delle mura di un prestigioso collegio, appunto.

Qui, invece, c’è il ritorno di un personaggio di Tana French già conosciuto ne Il segugio, Cal Hooper.

In questo nuovo romanzo – Il Cacciatore – Cal Hooper, poliziotto statunitense in pensione, si è stabilito in un piccolo borgo rurale irlandese – Ardnakelty – per trovare un po’ di pace e tranquillità dopo aver lavorato per anni a Chicago. 

Accanto a lui, a fargli compagnia, nella campagna desolata irlandese, troviamo Lena, sua compagna e donna del posto, e Trey, turbolenta ragazzina quindicenne che cresce come se fosse sua figlia.

Trey, turbolenta adolescente, perché, oltre a essere adolescente, e questo già basterebbe per renderla turbolenta, è stata abbandonata dal padre che se ne è andato di casa lasciando moglie e figli in balia di sé stessi.

“A quindici anni possono succedere tante cose e provocare tanti danni. Trey sembra solida come una roccia, ma ha ricevuto troppi colpi dalla vita per non avere delle crepe da qualche parte.

Quando si preoccupava che l’infanzia di Trey le avesse lasciato dentro delle crepe, si sbagliava: non si tratta di crepe, ma di vere e proprie faglie tettoniche.”

Inoltre, Trey è ancora alla ricerca di una motivazione per la scomparsa del fratello maggiore Brendan, unica figura maschile rilevante della sua vita.

“Brendan (…) fino all’incontro con Cal e Lena, era l’unica persona che sembrava pensare a lei per scelta, e non per dovere, e l’unico che riusciva a farla ridere. Sei mesi prima che conoscesse Cal, Brendan era uscito di casa un pomeriggio e non era più tornato. Trey non pensa mai a quei sei mesi, ma sono incisi dentro di lei come un marchio a fuoco su un albero.”

Insieme a Cal, Trey piano piano sta cercando di rimettersi in sesto e trovare una propria strada imparando il mestiere di falegname e costruendo mobili per i cittadini di Ardnakelty.

Ma proprio quando sembrava che tutto filasse liscio…

…ecco che suo padre, Johnny Reddy, pensa bene di far ritorno, sconvolgendo Trey e l’intera comunità. E con lui arrivano i guai.

Infatti, non è da solo. Con lui c’è un inglese, il Signor Rushborough, che apparentemente è lì alla ricerca delle sue origini irlandesi e di un presunto giacimento d’oro che passerebbe sotto i terreni del paese.

Per un attimo sembra di essere nelle vaste praterie del selvaggio West americano e di essere di fronte ad una corsa all’oro. Peccato che qui non siamo in America, ma in uno sperduto paesino irlandese, e peccato che del metallo prezioso non ci sia nemmeno una traccia nei ruscelli del paese. 

E peccato che a un certo punto della storia ci scappi pure il morto. E il morto in questione è proprio l’inglese Rushborough.

È da qui che il romanzo – Il Cacciatore – prende la piega del crime e vede entrare in azione il detective Nealon, arrivato direttamente da Dublino per risolvere il caso. Che alla fine si risolverà in maniera sorprendente.

Ma questo romanzo è più di un poliziesco. Non è facile classificarlo. È un crime, indubbiamente. Ma è anche un romanzo di formazione – quella di Trey. E anche un romanzo sociale – il piccolo borgo rurale irlandese Ardnakelty e i suoi abitanti vengono ben descritti nella loro comunità chiusa, fatta di regole precise e segreti. 

Il lettore si troverà insieme a Cal, anche lui estraneo alla piccola comunità, immerso in un’atmosfera irlandese un po’ anacronistica dove chi è straniero è per forza escluso e mal sopportato solo dopo aver passato prove che neanche lui sapeva di dover passare.

Si trova, così, al pub Sean O’g, dove ci si ritrova a bere birra – una pinta di Smithwick’s – a guardare le corse in tv e cantare canzoni tradizionali irlandesi – The Fields of Anthenry, The Wild Rover, Rocky Road to Dublin.

Va sulla ‘collina delle fate’ ad offrire panna come offerta, “luci bianche sull’erica, creature selvagge come lontre enormi e gocciolanti che escono dalle paludi…”.

“Stasera è tutto verde Irlanda, in una varietà di sfumature: nostalgia di casa, ribellione, alcol e belle ragazze.”

Insomma, c’è tutto l’armamentario tipico irlandese.

Tana French è brava a caratterizzare i personaggi, a raccontare l’animo umano, a scavare nei rapporti personali, a indagare le dinamiche famigliari e a descrivere i luoghi. 

Il cacciatore è un poliziesco sui generis: all’inizio non sembra neanche un crime, ma man mano che si procede nella lettura Tana French riesce ad ammaliare il lettore e a intrappolarlo nella ragnatela della sua storia ben costruita, fino a quando poi non si riesce a smettere di leggere.

La suspense è crescente per arrivare a un finale sorprendente – ma, se vogliamo, anche sorprendentemente scontato. 

In realtà, poco importa chi sia l’assassino: il tema fondante della storia si ritrova negli abitanti di Ardnakelty, protagonisti assoluti. 

Tana French sostiene «di aver imparato molto da scrittori come Agatha Christie e Patricia Highsmith ma di preferire altri che hanno rotto definitivamente i canoni, come Lehane o la Donna Tartt del Dio di illusioni: il grezzo mistero mescolato a letteratura purissima».

«Tana French è di un’altra categoria». The New York Times

«La regina del crime irlandese racconta una storia tesissima sulla vendetta, il sacrificio e i legami famigliari». Time

«Una lettura coinvolgente, ipnotica, scritta meravigliosamente». The Guardian

«Il suo romanzo migliore». Crimereads

Tana French è nata negli Stati Uniti nel 1973 ed è cresciuta tra Irlanda, Italia e Malawi. 

Della sua serie incentrata sulla squadra Omicidi di Dublino, Einaudi ha pubblicato L’intruso (2018 e 2019), Il collegio (2019 e 2020), Il rifugio (2020 e 2021), Nel bosco (2020), La somiglianza (2021) e Il cacciatore (2024). 

Dai romanzi Nel bosco e il successivo La somiglianza è tratta la prima stagione della serie tv Dublin Murders.

Autore

  • Titty

    Socia fondatrice della Rivista IlRecensore.it e social media manager, Blogger, bookstagrammer e speaker radiofonica. Gli studi classici mi hanno aperto la via ai libri e da allora non ho più smesso. Accumulatrice seriale di libri, non mi bastano 24 ore al giorno per leggere tutti i libri che vorrei leggere e, soprattutto, non mi bastano le librerie che ho in casa!

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