Nicola Campiotti ci racconta il cammino verso la gratitudine

Premessa: che tu abbia sofferto almeno una volta o che tu abbia riso tanto, questo libro merita la tua attenzione.

Roma, 18 settembre 2024 ore 18:00, Mondadori Piazza Cola di Rienzo

‘’Dimmi tu come si affronta il vento delle assenze impreviste’’.

Le parole recitate con potenza da Elena Sofia Ricci risuonano come un’eco in tutta la sala. Silenzio. Riflessione. Queste sono due condizioni che il lettore di ‘’Tutto tra noi è infinito’’ (Sperling e Kupfer) si troverà ad affrontare. Il silenzio, perché la storia che racconta Nicola Campiotti è fatta anche di grandi assenze che suonano fortissime. La riflessione, condizione necessaria per la comprensione totale dell’opera, per godere appieno di ciò che Nicola affida al lettore.

Pagine di riflessioni, di pensieri e di emozioni, ma anche di risate che catturano gli occhi del lettore portandolo all’interno di una storia che spezza il fiato. La storia di Teo è incanto e meraviglia.
Tutto tra noi è infinito - Abbiamo letto - ilRecensore.it

Nicola Campiotti ha presentato il suo esordio presso la libreria Mondadori di Piazza Cola di Rienzo a Roma. Seduti vicino a lui Serena Dandini, Elena Sofia Ricci e Ignazio Oliva.

Con una lente d’ingrandimento scruta il cuore di Teo e le sue emozioni, che il lettore potrà apprezzare. Particolare è la costruzione del personaggio che risulta umana e assolutamente veritiera. Si percepisce la naturalezza con cui l’autore ha delineato i tratti di un personaggio molto complesso. Teo è prima ragazzo e poi uomo e l’autore, con sapienza, racconta questa trasformazione in maniera precisa.

La platea era gremita, gente di tutte le età sono accorse alla presentazione per ascoltare l’autore parlare della sua storia. ‘Tutto tra noi è infinito’ è una storia di speranza e rinascita, di sorrisi e lacrime. Campiotti utilizza un linguaggio fresco e limpido, le pagine respirano e assieme a loro, la storia, che non stanca mai il lettore e lo emoziona parola dopo parola. Questo libro merita una grande attenzione perché l’autore analizza in maniera approfondita i temi universali a cui tutti noi cerchiamo di dare una risposta; si sofferma sull’amore raccontando di come la storia dei suoi genitori arriva alla deriva, portando i loro cuori a dividersi.

Durante la presentazione l’autore ha spiegato che per la stesura di questo libro ci sono voluti dieci anni e fatica e impegno, che si percepiscono forte e chiaro.

La Mondadori di Cola di Rienzo per la presentazione del libro ha ospitato Serena Dandini, la quale ha moderato il dialogo con l’autore, Elena Sofia Ricci e Ignazio Oliva che hanno interpretato dei brani del libro mostrando tutta la loro eccellente bravura e professionalità.

Prima dell’inizio dell’evento abbiamo incontrato Nicola Campiotti e insieme abbiamo parlato della sua storia.

Nicola Campiotti alla presentazione del suo libro Tutto tra noi è infinito - ilRecensore.it
Nicola Campiotti è nato a Roma nel 1982. Laureato in Filosofia, lavora come regista per il cinema e la televisione. Tra i suoi lavori più recenti, ci sono il documentario Sarà un paese, patrocinato da Libera e da Unicef, i film Il mondo sulle spalle, interpretato da Beppe Fiorello, e La stoccata vincente con Flavio Insinna. Ha partecipato alla regia delle serie Rai Braccialetti rossi 3 e A un passo dal cielo 4
1. Benvenuto Nicola sulle pagine del ilRecensore.it, siamo qui in Piazza Cola di Rienzo per parlare del tuo libro ‘’Tutto tra noi è infinito’’, la prima domanda che ti faccio è: questo è un esordio, che emozioni stai provando e come stanno andando gli incontri con le persone che ti stanno seguendo nella lettura di questo libro?

«Prima di tutto grazie a voi, sono molto felice di essere con voi, il libro sta andando bene ho avuto una risposta molto bella da un pubblico diverso.

Ci sono gli adolescenti e ci sono le professoresse che mi hanno scritto.

È un libro trasversale che accompagna proprio i lettori dall’infanzia all’età adulta, il pubblico di riferimento sono i ragazzi dai 18 anni fino agli adulti. È una grande emozione ! Sono 10 anni di lavoro in queste 250 pagine e ogni volta che qualcuno le legge o mi arriva una testimonianza di riconoscimento, per me è un’emozione enorme soprattutto di gratitudine»

2. Quale storia racconti Nicola all’interno di Tutto tra noi è infinito?

«La storia non te la posso dire altrimenti non avremmo il piacere di leggere il libro, è una storia di formazione e una storia di crescita, di coraggio; di quando la vita scorre come se fosse una lunga passeggiata: all’inizio cammini lentamente, non c’è pendenza, ci sono gli alberi e poi piano piano nella camminata inizi invece a sentire la fatica nelle gambe a vedere il paesaggio che cambia.

È come una piccola ascesa. Poi arrivi nel punto di massima fatica con la maglietta sudata, che ti vuoi levare, inizia a fare freddo, sei sudato e forse non sai se ce la farai. Ecco, il libro è un po’ questo, è un’ascesa verso una presa di consapevolezza, verso anche un atto di gratitudine.»

3. Nel tuo libro ci racconti anche un po’ di sofferenza, da dove nasce il desiderio di raccontarla e perché?

«La sofferenza fa parte della vita la sofferenza è un passaggio obbligato per chiunque sta al mondo, nel momento in cui nasciamo la sperimentiamo.

La sofferenza secondo me quando la incontri hai due strade: la prima, pensare che sia la fine di tutto e quindi che non ci sia un’uscita, la seconda, cercare di capire quella sofferenza a cosa ti può servire.

Ti faccio una provocazione, (sorride) certe volte, la sofferenza è una grande fortuna, perché può essere un calcio in culo per farti andare a cercare e chiederti cose di te che non ti saresti mai chiesto, come fa Teo.»

4. Teo cerca di ricostruire la sua vita dopo una cicatrice abbastanza importante…

 «Lo fa perché non ha scelta, perché vivere nella sofferenza sarebbe proprio una vita d’inferno e quindi a un certo punto devi mettere in moto l’energia per trasformare questa sofferenza. Teo lo fa e affronta il suo cammino composto da: guarigione, rinascita e di accettazione profonda.»

5. Nicola questo romanzo è definito un viaggio emozionante attraverso il significato della vita, da dove nasce l’ispirazione?

«È la vita stessa, è osservarla, viverla e attraversarla. Prendere le batoste, quando ci sono da prenderle, rimboccarsi le maniche, quando c’è da farlo.

Ti direi una frase di Fabrizio De Andrè, che quando parlava di sé stesso diceva: ero molto meno stanco di voi ed ero molto più curioso di voi, ecco, queste sono le due fonti di ispirazione. Non stancarsi, avere l’energia per essere curiosi verso il mondo e avere questo motore di ricerca continua verso le cose che accadono nella vita.»

Nicola Campiotti con Serena Dandini - ilRecensore.it
6. Questo romanzo è liberamente ispirato alla tua vita, quali sono gli aspetti personali che hai voluto inserire nella figura di Teo?

«Il libro è un romanzo non è un’autobiografia, quindi nel libro, ci sono certamente tantissime cose ispirate al mio vissuto: la separazione dei miei genitori (che si fanno rubare tutto, il giorno dopo del loro matrimonio), la professoressa Marini che affonda le sue radici nella realtà di una professoressa illuminata che tutti vorrebbero avere.

Ci sono i viaggi in giro per il mondo (l’Egitto e l’India) ci sono tante cose che sono certamente reali; accanto a queste tuttavia c’è una grande parte anche di narrazione dove non è la mia vita a parlare ma sono proprio i personaggi che mi hanno preso lentamente per mano nelle notti del lockdown, in cui questo libro ha finalmente preso forma dopo altri otto anni di gestazione iniziale.

I personaggi li ho semplicemente seguiti e quindi, ti confesso, che anche io a un certo punto ho perso il fuoco di dove finiva la realtà vissuta e dove cominciava l’immaginazione.»

7. Quanto è stato terapeutico per te scrivere questa storia?

«È stato terapeutico scriverla nella misura in cui ti dà gioia, ti dà felicità. Io ho passato anni felici a scrivere questo libro: mettevo a letto il mio bimbo, la casa finalmente rimaneva in silenzio, mi mettevo vicino alla finestra e iniziavano queste notti di scrittura.

È stato un regalo che mi sono, in qualche modo fatto, e la cosa più bella è se questo libro può arrivare alle persone e se le persone possono sentirne la verità, l’autenticità e forse anche la bellezza.»

8. Qual è il messaggio che speri i tuoi lettori traggano leggendo’’ Tutto tra noi a infinito’’?  

«Il messaggio secondo me è più di uno! il primo è che l’amore libera e non trattiene, il vero amore non è possessivo ma è un amore liberatorio, è un cammino plurale dove due voci si intrecciano, nessuna va mai sopra l’altra.

L’altro messaggio è l’idea che bisogna in qualche modo affidarsi alla vita e anche nei momenti bui c’è la possibilità di tirare fuori il meglio delle persone, se ci si unisce, se ci si ascolta, se si è gentili l’uno con l’altro e se si è in qualche modo non focalizzati solo sul proprio ego, sulle proprie sofferenze, sulle proprie necessità, ma se si riesce a fare una cosa che gli antichi filosofi dicevano proprio ‘lo sguardo dall’alto’, prendere un bel respiro e piano piano iniziare a guardare le cose dall’alto per iniziare a cambiarle.»

L’ultimo messaggio che vorrei che arrivasse è che siamo tutti collegati siamo tutti uniti, si nasce e si muore, ci si innamora, sono cose che succedono a tutti è la cosa più importante quindi è viverle nel rispetto della propria emozione e di quella degli altri.»

LA VIDEO INTERVISTA È DISPONIBILE SUL CANALE YOU TUBE DE ILRECENSORE.IT

La Redazione ringrazia Nicola Campiotti per la gentilezza, Elena Sofia Ricci, Ignazio Oliva e Giulia Carla di Carlo, ideatrice di @segnalibro.official per la collaborazione.

Autore

  • Gabriel Uccheddu

    Gabriel Uccheddu nasce a Roma in una caldissima giornata di agosto. Nel 2020 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Mancavi solo tu’’ ispirato alla sua attività di volontariato di clownterapia che conduce negli ospedali di Roma; a questo è seguito un breve racconto pubblicato in self-publishing: “L’anima salvata’’. Attualmente sta concludendo gli studi del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione presso l’università di Tor Vergata (Roma Due), dove ha modo di approfondire tematiche importanti sotto ogni punto di vista. Le sue passioni sono i libri, la scrittura e il cinema. Ama il contatto con il pubblico e gestisce un blog Instagram dove intervista autori e promuove la lettura. Ama stare a contatto con la natura e cucinare ottimi piatti della tradizione romana mentre sorseggia un calice di vino rosso. Seguimi su Instagram https://instagram.com/bribooks.ufficiale?

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