Sette e ventinove

Sette e ventinove

Le prime luci, la prima aria, 

i primi canti d’un mattino 

che non ha mai saputo di esserlo.

Le prime macchine che sfrecciano 

lungo la strada sotto il cielo 

che si colora del garrire. 

I primi fiori che s’aprono 

pronta a impollinare la terra, 

questa landa verde e azzurra silenziosa, 

forse l’unica, in tutto l’Universo,

a pullulare di vita. Per tutto ciò che sta 

al mondo, sono le prime ore di un giorno 

conforme a tutto ciò che finisce. 

Tutto quello che ci è attorno ci ricorda 

che viviamo entro un confine, in remoti 

angoli d’una galassia tra le tante stelle 

che s’accendono, che immensamente brillano 

e le tante che si spengono in un sussulto, 

nostro, tra desideri 

che non abbiamo il coraggio di svelare. 

per accogliere la prima ape 

Sette e ventinove - poesia di Luca de Vincentiis

Autore

  • Luca de Vincentiis

    Sono Luca de Vincentiis, con la “d” minuscola (perché secondo il nonno paterno s’ha da scrivere così) e due sono le benedette “ii” alla fine del cognome. Nato a Sanremo, città dei fiori, della musica, di mare e dal meraviglioso clima, lavoro alla Ubik Sanremo libri (ex Mondadori e no, non è una Feltrinelli). Sono felicemente libraio e genitore di tre libri di poesia: “Alla ricerca degli istanti perduti”, Gruppo Albatros Il Filo, 2021; “Amore e discordia”, L’Erudita, 2022; “Fiori da ponente”, Edizioni Ensemble, 2024. Faccio parte di un collettivo di poesia che si chiama Il Vivaio del Verso e mi piacciono la fotografia, la pizza, la pasta col tonno, il vino rosso (non meno di 14 gradi) e la birra rossa. Mi piacciono anche altre cose. Sono Sagittario: ometto ma non mento.

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