Sette e ventinove
Le prime luci, la prima aria,
i primi canti d’un mattino
che non ha mai saputo di esserlo.
Le prime macchine che sfrecciano
lungo la strada sotto il cielo
che si colora del garrire.
I primi fiori che s’aprono
pronta a impollinare la terra,
questa landa verde e azzurra silenziosa,
forse l’unica, in tutto l’Universo,
a pullulare di vita. Per tutto ciò che sta
al mondo, sono le prime ore di un giorno
conforme a tutto ciò che finisce.
Tutto quello che ci è attorno ci ricorda
che viviamo entro un confine, in remoti
angoli d’una galassia tra le tante stelle
che s’accendono, che immensamente brillano
e le tante che si spengono in un sussulto,
nostro, tra desideri
che non abbiamo il coraggio di svelare.
per accogliere la prima ape