Perfette sconosciute
SINOSSI
Inseparabili durante l’adolescenza, quando insieme a Sofia Hellsten formavano il gruppo di lettura Circolo polare, quattro donne si ritrovano dopo essersi perse di vista per un tempo lunghissimo.
A riunirle è un evento sconvolgente: in una notte nera come la pece, nella pila del ponte che collega il piccolo centro abitato del profondo Nord in cui sono cresciute alle terre selvagge della base di sperimentazione americana, subito oltre il fiume, è stato ritrovato il corpo mummificato di una ragazza.
Potrebbe essere proprio Sofia, di cui si sono perse le tracce quarant’anni prima? Già allora, la gelosia e la voglia di lasciarsi alle spalle le proprie radici avevano determinato la fine della loro amicizia.
Le differenze sempre più evidenti e l’isolamento avevano sbriciolato lentamente un’unione sbocciata da un’infanzia condivisa. Ma perché, prima che ognuna prendesse la sua strada, una di loro ha dovuto morire?
C’entra forse Wiking Stormberg, il poliziotto ora a capo delle indagini, di cui all’epoca erano tutte innamorate?
Quali terribili verità nascondeva il Circolo polare, e cosa successe realmente nell’estate del 1980, quando Sofia Hellsten scomparve?
RECENSIONE
“Non sorge mai, al Circolo polare artico. Il buio – kaamos in finlandese – domina per quasi ventiquattro ore”
Siamo al circolo polare a Stentrask, Svezia settentrionale, contea di Norrbotten, una località che si fa fatica a trovare sulla cartina (esiste davvero), anche con Google Maps!!!!!
“Circolo polare” è la squadra di hockey locale, quella di Wiking nome che riflette il patrimonio culturale dei Vichinghi e la loro eredità nel mondo moderno.
Circolo polare il club di lettura composto da 5 ragazze; Carina (quella che noi potremmo definire Gatta Morta), Susanne (una ragazza indecisa?!), Birgitta (la permalosa), Agneta (una ragazza d’altri tempi. Scrive racconti, racconta la sua vita), Sofia (la silenziosa, troppo silenziosa) e Wiking (il bellissimo ragazzo, il ragazzo di tutte…).
Cinque amiche legate da una passione, la lettura. Si ritrovano mensilmente per discutere sulle letture che a turno scelgono e commentano, libri che forse rispecchiano le loro personalità sicuramente diverse e la voglia di uscire da un mondo fatto di isolamento e di pochi stimoli.
1980. Una di loro scompare. Dopo quarant’anni viene ritrovato un cadavere senza testa, vicino ci sono gli oggetti appartenuti ad una delle cinque ragazze, sono quelli di Sofia.
Dopo 40 anni, sappiamo cosa è successo. Sofia è morta.
Un’ipotesi: “…non sono affatto sicura che sia stato un estraneo. Potrebbe benissimo averla uccisa qualcuno del posto. Qualcuno che conosciamo tutti. Qualcuno che è ancora qui”
2019: le amiche si ritrovano per ricordare Sofia. Come sono cambiate, la modernità le ha cambiate, il tempo le ha trasformate.
Ritorna Susanne, ora giornalista e donna in carriera ma sempre un po’ ingenua, come ai vecchi tempi.
E Ritorna Birgitta, che si fa chiamare Gitta. Ingrassata e claudicante risente di una vecchia ferita, buona ascoltatrice e osservatrice. Ha avuto una relazione con Wiking nell’adolescenza. Poi un matrimonio tempestoso, breve e senza figli, un divorzio. Una scambista non convinta.
Carina è sempre rimasta a Syentrask, arrivista, nazionalista, molto precisa. Per lei contano molto le apparenze. Sposata al fratello di Susanne lavora alla stazione di polizia locale diretta da Wiking.
Wiking Il giovane che tutte loro volevano, innamorato di Agneta ma sposa Helena, morta poi in circostanze misteriose. Gitte solleva dubbi sulla sua scomparsa, Helena lavorava infatti alla pensione frequentata dagli americani, da Sofia e Carina.
Agneta. Non è ancora arrivata, la bellissima ragazza che viveva con la madre malata nella zona povera, al Pantano con il suo gatto. La sua porta era sempre aperta, per tutti. Poi, improvvisamente, lascia Stentrask.
Sophia. Di lei è rimasto il ricordo del libro che aveva scelto quarant’anni prima: “Uccelli di Rovo” (forti sentimenti e passioni).
Cinque “amiche”, tutte con i loro segreti che si portano dietro fin dall’adolescenza, mai sopiti, per alcune addirittura aumentati.
È questo l’animo umano, la natura dell’uomo, difficilmente si dimentica, e coloro che non riescono a dimenticare hanno sempre un motivo.
Sofia era forse, fra le 5 “amiche”, quella più enigmatica insieme a Susanne.
Sofia aveva una personalità particolare
“…scuoiava gli scoiattoli. Usava molto bene il coltello”
Innamorata di wiking, lo segue, lo spia; Wiking appartiene a lei. Una ragazza che non riesce a ricevere un rifiuto, estremamente gelosa e possessiva, abituata a mentire. Nell’infanzia deve confrontarsi con la morte del fratellino di pochi mesi, e la successiva terapia psichiatrica.
Un libro ben scritto, Perfette sconosciute, ben organizzato, moderatamente coinvolgente, un po’ lento; dal rinvenimento del cadavere all’autopsia passano circa 200 pagine.
A parte la sfera psicologica, che desta molta attenzione, ci sono molte parti che potevano essere approfondite, tra queste sicuramente il finale, decisamente troppo breve.
La scrittura è veloce e scorrevole, la suddivisione dei capitoli di Perfette sconosciute è ben fatta e funzionale alla trama, con ogni ragazza che è protagonista di una sezione. Ottima la scelta della Marklund relativamente ai titoli dei libri che abbina ad ogni ragazza.
Oserei dire più psicologico e meno thriller.
Gli indizi sono disseminati nel corso del racconto, ben nascosti. I dialoghi, anche se brevi, sono fondamentali, attraverso di essi traspare la personalità dei protagonisti, per poi arrivare alla verità, poiché dopo 40 anni ci sono personaggi che non parlano, non per omertà.
Il finale di Perfette sconosciute, come già detto, arriva inaspettato, anche se ben delineato, può essere percepito come frettoloso e tirato via.
La scelta della scrittrice, di dare più spazio al primo lasso temporale, potrebbe aver influito su questa sensazione. In questo la Marklund poteva fare di meglio anche perché la sua scrittura mi piace.
Quindi… amiche o conoscenti? Meglio RIVALI!!
La Marklund presenta una visione realistica delle relazioni contemporanee, ponendo l’accento sul disagio giovanile. Esplora il tema complesso dell’amicizia tra giovani donne adolescenti, evidenziando come un club del libro possa diventare un terreno comune per esplorare passioni e confrontare idee.
Tuttavia, l’interesse per lo stesso ragazzo può mettere alla prova la solidità dell’amicizia, evidenziando mancanze di lealtà, fiducia e rispetto reciproco.
L’adolescenza è un’età di rapido cambiamento, un’età in cui le emozioni sono al massimo. L’invidia, un altro sentimento potente, capace di creare fratture nei rapporti e di alimentare la gelosia, può essere particolarmente pronunciata in questa età. La gelosia può anche trasformarsi in possesso e violenza, soprattutto nelle relazioni tra adolescenti, affonda le sue radici in tenera età e raggiungendo il suo apice durante la gioventù.
Sofia era una ragazza gelosa? Susanne era una ragazza gelosa? Lo erano tutte? Non lo erano i ragazzi di Stentrask.
La Svezia e la Lapponia altre protagoniste, terra natale della scrittrice, e l’autrice rompe l’illusione di una favola.
La Lapponia è una zona decentrata e disagiata, scarsamente popolata, lontana dall’immagine idilliaca del paese di Babbo Natale.
Lontani dal modello di welfare svedese, Perfette sconosciute mostra una realtà fatta di problemi, la solitudine degli adolescenti, la droga, l’alcool, l’assistenza che manca, o particolarmente lenta per gli anziani.
Il circolo polare artico, con il suo isolamento e il freddo contribuiscono al disagio psicologico, alla depressione e alla mancanza di contatti sociali, evidenziando i problemi che la popolazione giovanile deve affrontare, spesso costretta a emigrare per trovare lavoro. Ed è il desiderio di alcune delle nostre cinque amiche.
Curiosità
La menzione della base americana appare poco funzionale alla trama, anche perché la Marklund non pone l’accento sui soldati o sugli scienziati che abitano questo insediamento off limit.
La base di sperimentazione americana è descritta, dall’autrice, come la più grande area per i test delle armi di distruzione di massa, situata in una zona abitata dalla popolazione Sami, vicino a Stentrask.
Che la Marklund ci voglia dire qualcosa? Noi non vogliamo appoggiare la teoria del complotto. Non ancora.
La Marklund, oltre a essere scrittrice, è giornalista e ambasciatrice UNICEF.
Quanto della trama riflette direttamente la sua vita? La menzione della base americana si collega in qualche modo a esperienze personali o rappresenta un elemento di finzione?
Lo chiederemo direttamente a Lei
TITOLO: Perfette Sconosciute
AUTORE: Liza Marklund
TRADUZIONE: Laura Cangemi
Genere: thriller psicologico
AUTRICE
Soprannominata la First Lady del giallo svedese, giornalista, scrittrice e moderatrice tv, è l’autrice della serie poliziesca di Annika Bengtzon, un successo internazionale.
Tra i libri pubblicati in Italia, Delitto a Stoccolma (Mondadori, 2001), Studio sex (Mondadori, 2002), I dodici sospetti (Mondadori, 2004 e Marsilio 2015), Il Lupo Rosso (Marsilio, 2008), Il testamento di Nobel (Marsilio, 2009), Finché morte non ci separi (Marsilio, 2010) Freddo sud (Marsilio, 2011) Linea di confine (Marsilio, 2013), Happy Nation (Marsilio, 2014), Perla Nera (Marsilio, 2020), e Perfette sconosciute (Marsilio, 2023).